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ANCONA – Inaccettabile la decisione di aumentare del 10% le tariffe dei biglietti del trasporto pubblico; questa la denunciato dalle segreterie di Cgil Cisl Uil e di Filt-Fit-Uiltrasporti a seguito della decisione della Giunta regionale.

AUMENTO INSPIEGABILE – “Tale aumento, che segue quello del 2013 non può essere definito adeguamento in quanto non è giustificato da alcun significativo aggravio dei principali costi per le imprese, come quello del personale e del costo del gasolio, nè tanto meno quello dell’inflazione sotto l’1%. Anzi, – spiegano – quello del gasolio nell’ultimo anno ha avuto una riduzione di oltre l’11% per un risparmio complessivo per il sistema delle imprese stimabile in circa 1,5 milioni di euro.

TAGLI AL SETTORE – Un aumento inspiegabile, insomma, se si pensa alla continua riduzione di risorse che il settore ha subito negli ultimi anni con i tagli regionali e nazionali. In occasione dell’ultimo bilancio di previsione 2015, infatti, i sindacati avevano denunciato il taglio al Settore Trasporti e le pesanti ricadute che avrebbe avuto; oggi mancano ancora all’appello circa 7 milioni mettendo a rischio servizi e occupazione.

NUOVA GESTIONE – A farne le spese è il cittadino che deve affrontare l’aumento delle tariffe e sopportare la riduzione dei servizi. Per Cgil, Cisl e Uil è arrivato il momento di una profonda riorganizzazione delle risorse a partire dal superamento di sovrapposizioni improduttive, attraverso l’unificazione dei bacini territoriali e una effettiva aggregazione della gestione.

DALLA REGIONE – Dalla Regione comunicano che non c’è nessun obbligo di aumentare le tariffe del trasporto pubblico locale, rimbalzando ai singoli Enti locali la possibilità di scegliere se elevare o meno le tariffe attuali. “La Giunta regionale stabilisce il limite massimo degli eventuali aumenti per dare la possibilità agli Enti locali, nell’ottica di una collaborazione istituzionale, e alle aziende di trasporto pubblico locale di rientrare nei parametri nazionali e mantenere gli equilibri di bilancio. – spiega l’assessore regionale ai Trasporti Angelo Sciapichetti – Chi rientra in questi percorsi può lasciare invariate le tariffe o può valutare se recuperare fondi efficientando il sistema. Ci sono infatti Comuni che hanno mantenuto invariati i costi dei biglietti. Abbiamo così dato l’opportunità ai sindaci di decidere se aumentare le tariffe, per permettere alle loro aziende di trasporto di mantenere i servizi per i cittadini, restando in linea con i parametri nazionali e scongiurando un altro taglio dello Stato, pari a dieci milioni”.

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