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ANCONA – Marche, aumentano i prestiti alle famiglie e alle imprese, soprattutto per gli investimenti e gli acquisti di immobili. È quanto emerge da una indagine realizzata dal Centro Studi Sistema Cna per Fidimpresa Marche, il Confidi unico della Cna.

L’INDAGINE – Secondo l’elaborazione del Centro Studi Sistema Cna su dati della Banca d’Italia, nel secondo trimestre 2015 sono aumentati dello 0,6% i prestiti erogati dalle banche, rispetto allo stesso trimestre 2014, rispetto ad un incremento del dato nazionale di appena lo 0,1%. “Ad aumentare – ha affermato il presidente di Fidimpresa Marche, Sabina Cardinali – sono i prestiti alle famiglie (+205 milioni di euro), alle imprese dei servizi (+202 milioni) e alle industrie (+82 mln si euro). È invece diminuita la consistenza degli impieghi in edilizia (-117 milioni di euro), nell’amministrazione pubblica (-86 milioni) e tra le famiglie produttrici, cioè le imprese individuali e società di persone che impiegano non oltre 5 addetti (-78 milioni)”. In prospettiva è molto incoraggiante il fatto che ad aumentare siano stati soprattutto i finanziamenti a medio e lungo termine (oltre i 12 mesi). Tra aprile e giugno si è registrata una crescita del 10,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, con un incremento maggiore che in Italia (+8,8%).

LE MARCHE – Nelle Marche l’aumento dei prestiti oltre il breve termine si deve in gran parte alla crescita delle erogazioni per investimenti in macchine, attrezzature, mezzi trasporto e prodotti vari (+138 milioni di euro) ma anche alla crescita degli acquisti di immobili per abitazioni da parte delle famiglie (+90 milioni di euro). Sono, inoltre, fortemente cresciuti anche gli investimenti in costruzioni diverse dalle abitazioni (+27 milioni di euro) e gli acquisti di altri immobili (+11 milioni di euro). “A nostro avviso – ha sostenuto il presidente di Cna Marche – questi dati indicano che le famiglie marchigiane hanno ricominciato a spendere, seppure con cautela, e che le imprese marchigiane più strutturate hanno riavviato i processi di investimento necessari per fronteggiare una ripresa ancora incerta ma destinata a rafforzarsi. All’appello mancano le micro e piccole imprese, per le quali serve un aumento ancora più consistente dei consumi interni”.

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