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ASCOLI PICENO – I comitati Tutela Colline Picene, Tutela del Bretta e Ci RifiutiAmo, dei Comuni di Castignano, Appignano, Offida, Ripaberardi, Tolignano e di tutta la Valle del Bretta, dopo la difesa del territorio contro l’istallazione di generatori eolici, torna a riunirsi. La collaborazione di questi gruppi ha portato ad approfondimenti e studi confluiti nella formulazione di osservazioni tecniche e l’espressione di numerose perplessità in merito al prossimo rilascio di Autorizzazione Integrata Ambientale al Polo Ecologico Geta srl nella Valle del Bretta e consegnate lo scorso ottobre al Servizio Tutela Ambientale della Provincia di Ascoli Piceno.

LA DENUNCIA – “Nella Valle del Bretta è possibile ossrvare lo scorrere di liquidi provenienti dalla base della discarica, che confluiscono nel Fosso del Porchiano per poi giungere nel Torrente Bretta, corso d’acqua soggetto a tutela permanente. – denunciano – Parte della stessa discarica ricade all’interno dell’area di tutela del torrente e a ridosso del sito di interesse comunitario e zona di protezione speciale del Monte dell’Ascensione. Si è anche rilevato un forte odore, come da rifiuti non trattati e stabilizzati. Appare legittimo chiedersi – proseguono – se dall’impianto di trattamento Relluce esca, in direzione della Geta, un prodotto realmente stabilizzato, che non tratti semplicemente il tal quale triturato ma che abbia i requisiti tecnici per essere ammissibile in discarica. Più a valle, – proseguono in una nota – il torrente Bretta oltre a fornire acqua evidentemente avvelenata alle specie animali o essere eventualmente utilizzata per coltivazioni o orti privati, può trasformarsi in una minaccia anche per l’economia delle produzioni tipiche”.

LA PROPOSTA DEI GRUPPI – Insomma, gli studi dei gruppi ambientalisti denotano una grave compromissione ambientale dell’intera valle, paventando potenziali ripercussioni sulla salute pubblica e sull’economia locale. Si richiedono provvedimenti urgenti di tutela ambientale e sanitaria, controllando la gestione dei rifiuti nel comprensorio. Per quest’ultimo aspetto, inoltre, i gruppi si fanno promotori di informazione nel territorio e avanzerà proposte agli amministratori per dimostrare concretamente che “il rifiuto è materia e risorsa e non necessariamente fonte di diseconomia o portatore di danni ambientali”.

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