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ASCOLI PICENO – L’inchiesta rifiuti nel centro Eni di Viggiano, che ha già causato molte vittime illustri, arriva fino alla provincia di Ascoli Piceno. In una conferenza stampa di questa mattina, infatti, il movimento 5 Stelle ascolano e il consigliere regionale Peppe Giorgini hanno reso note alcune implicazioni dell’indagine avviata dalla Procura di Potenza che coinvolgerebbero una nota ditta di smaltimento di rifiuti della nostra provincia. Dunque, quel magico meccanismo – svelato proprio in questi ultimi giorni – attraverso il quale il rifiuto da pericoloso diventava innocuo, pronto per esser smaltito nei pozzi e nelle terre agricole della Val D’Agri, a un costo di 33 euro a tonnellata anziché 90 o 160, grazie a un cambio dei “codici Cer” operato sistematicamente dai manager della compagnia petrolifera avrebbe trovato tra le ditte incaricate allo smaltimento dei rifiuti anche la complicità di una società locale.

IL CONSIGLIERE PEPPE GIORGINI – “La vicenda oggi diventa molto complessa. Siamo al far west, quando invece dovrebbe importare a tutti sapere che aria respiriamo, che acqua beviamo e che cibi mangiamo. Ci occupiamo della faccenda da diversi anni e non ci fermeremo“.

L’intervento del consigliere Peppe Giorgini sull’inchiesta della Procura di Potenza:

Il momento in cui il consigliere Peppe Giorgini spiega le implicazioni dell’indagine:

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