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ASCOLI PICENO – Il settore agroalimentare ha registrato un autentico “boom” nel primo trimestre del 2016 sia nel campo della produzione che in quello della manipolazione e della trasformazione degli alimenti.

LE STIME CNA – La Cna provinciale di Ascoli Piceno e il Centro studi della Cna regionale delle Marche hanno analizzato lo stato di salute del comparto e, sia in base ai dati statistici, regionali e della Camera di Commercio di Ascoli, sia in base a un’analisi a campione delle imprese associate alla Cna Picena, il quadro che è emerge è di gran lunga il più incoraggiante rispetto a tutti gli altri segmenti produttivi del territorio. “Nel primo trimestre 2016 – spiega Luigi Passaretti, presidente della Cna di Ascoli – tutto l’artigianato della provincia ha fatto registrare un più 8,1 per cento per quanto riguarda le nuove aziende iscritte. La crisi non è certo alle spalle ma erano davvero parecchi anni che non si registravano tre mesi così positivi. E l’agroalimentare è fra i settori che stanno recitando una parte da protagonisti in questo nuovo corso”. Le aziende sono per lo più di donne o under 35 e complessivamente hanno fatto registrare il + 61,5 per cento.

A FARE LA DIFFERENZA – Fra gli ultimi dati raccolti nello studio della Cna, ma non per questo meno significativo, la chiara dimostrazione che il successo del settore è stato in buona parte determinato anche dalla scelta di parecchi produttori del Piceno di lavorare meno per gli altri e di più per se stessi e per il marchio di qualità dei loro prodotti. Ecco in termini numerici la conferma di questo principio. Dando il valore di 100 punti all’indice di produttività del settore, vediamo che nel 2005 questo poteva vantare un lusinghiero valore di 116 punti. Nel 2012, in piena crisi, questo valore era precipitato a 75 punti. Nel 2016 è risalito a 91 punti: ancora sotto a quello di 11 anni fa, ma in trend di netta ripresa. Proprio seguendo questa tendendo, la Camera di Commercio di Ascoli Piceno sta lavorando alla carta dell’olio per promuovere la qualità di uno dei prodotti peculiari del Piceno, proprio come avviene per il vino.

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