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ANCONA – Nelle Marche sono in aumento gli ecoreati. Sono state 767 le illegalità ambientali accertate nelle Marche nel 2014 da forze dell’ordine, capitanerie di porto e polizie provinciali; in crescita rispetto ai 668 illeciti scoperti nel 2012.

GLI ECOREATI – La classifica regionale dell’illegalità ambientale, stilata da Legambiente, vede le Marche all’undicesimo posto. Molto lontane dalle 4.499 infrazioni accertate in Puglia, alle 3.797 della Sicilia e alle 3.725 della Campania. Ma lontani anche dalla virtuosa Valle D’Aosta con soli 45 ecoreati accertati ed anche peggio della vicina Emilia Romagna, dove le infrazioni ambientali sono state 743 con 813 persone denunciate, un arresto e 263 sequestri. Complessivamente in Italia, secondo il Rapporto 2015 di Legambiente, nel 2014 sono stati commessi 29.293 reati ambientali.

QUALCHE ESEMPIO – Smaltimento illegale dei rifiuti industriali, abusivismo edilizio, incendi dolosi dei boschi, traffico illegale di opere d’arte e razzie nei siti archeologici, bracconaggio e reati ai danni di animali, sono questi i reati ambientali più diffusi. Nelle Marche in un anno sono state 183 le illegalità accertate nel ciclo dei rifiuti e 129 gli abusi edilizi. Inoltre sono stati accertati 40 furti di opere d’arte, sette incendi dolosi e 339 infrazioni contro il patrimonio faunistico.

L’INCONTRO – Per fare il punto della situazione Unioncamere Marche, Legambiente e Libera hanno organizzato un convegno su “Ecomafie e imprese, un anno dall’approvazione della legge sugli ecoreati” che sarà riproposto giovedì 30 giugno al Parlamentino della Camera di Commercio di Ancona alle ore 15. Interverranno il presidente Unioncamere Marche Graziano Di Battista e il comandante regionale del Corpo Forestale dello Stato Cinzia Clementina Gagliardi.

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