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ASCOLI PICENO – Nel corso della conferenza dei sindaci dell’Area Vasta 5 che si è tenuta lo scorso 11 luglio molti interventi si sono soffermati sul destino della radiologia interventistica, un servizio che da tempo caratterizza l’ospedale Mazzoni di Ascoli Piceno e che soprattutto a metà degli anni 2000 ha prodotto utili risultati sul piano della sanità pubblica. In quel contesto il direttore generale dell’Asur Alessandro Marini ha offerto delle spiegazioni sulla delibera 1219 della giunta regionale attraverso la quale due anni fa la struttura complessa della radiologia interventistica era stata assegnata a Macerata e non più ad Ascoli.
RADIOLOGIA INTERVENTISTICA – “Ci preoccupammo molto allora e iniziò una lunga battaglia. – dichiara in merito il primo cittadino ascolano Guido Castelli- Oggi il direttore Marini ci dice che di fatto quella delibera non può produrre effetti anche perchè nel frattempo è intervenuto il decreto ministeriale 70 del 2015 con cui sono stati ridefiniti i parametri dei bacini d’utenza di servizio ospedaliero. Di fatto è stato annullata la delibera che andava appannaggio di Macerata e deprimeva le legittime ambizioni di radiologia interventistica di Ascoli”. Casteli non nasconde il proprio stupore per come sostanzialmente il direttore dell’Asur Marini non si fosse reso conto degli effetti di tale decisione: “Posto che tutto sia stato fatto in buona fede, ora dobbiamo mettere in atto una vera e propria battaglia affinchè nella futura definizione delle strutture ospedaliere la radiologia interventistica venga assegnata ad Ascoli”, ha sottolineato Castelli.
PARTE LA BATTAGLIA – “Per il momento abbiamo visto che nelle proposte organizzative del direttore dell’Area Vasta 5 Giulietta Capocasa viene enucleata nella nostra zona un’unità dipartimentale di radiologia interventistica”. Rispetto a questa soluzione intermedia il sindaco di Ascoli chiede precise garanzie: “Bisogna assolutamente far sì che chi assumerà la responsabilità di questa unità abbia titoli ed esperienze per poter svolgere un lavoro così delicato- afferma con decisione Castelli-. Non possiamo correre rischi in tal senso, la radiologia interventistica è e deve restare un’eccellenza della nostra comunità e soprattutto può salvare tante vite. Chi si andrà ad assumere quel compito dovrà avere un curriculum di tutto rispetto, ne va del nostro diritto alla salute”.
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