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Mercoledì 20 luglio, nella bellissima cornice del palazzo Malaspina avremo un ospite speciale: tornerà infatti a trovarci Mauro Covacich, scrittore, giornalista, attento osservatore del contemporaneo. La sua presenza in città è legata al festival Arte in Centro, kermesse prestigiosa a cui la libreria Rinascita collabora e che grazie all’impegno degli amici di Arte Contemporanea Picena porta ogni estate grandi artisti e grandi momenti di cultura nei nostri territori. Quest’anno l’iniziativa si intreccia con il festival AltraItalia e Mauro inaugurerà un ciclo di tre talk che avranno come tematica conduttrice il rapporto tra arte e mondo. Il suo talk sarà dedicato nello specifico al rapporto tra arte contemporanea e mondo culturale. In questa epoca dove l’apparire sembra l’unica di modalità di esistere  e la personalizzazione pervade tutti i campi (dalla politica alla economia) cosa deve fare l’artista? Piegarsi al modello e diventare egli stesso “opera d’arte” oppure rivendicare ancora la sua differenza dal suo prodotto? Tutte queste domande, intense e ricche si spunti di riflessioni sono il sotto testo del suo ultimo libro “La Sposa” che sarà il punto di partenza della serata. Una giovane donna in abito da sposa cammina per le strade del mondo. Si tratta di un’artista che mette a rischio la sua vita (sola indifesa, in abito da sposa, esposta all’aiuto ma anche all’istinto predatorio degli altri) per diventare essa stessa opera, per far parte con la sua vita di un’idea. Il romanzo (in realtà un crocevia di storie) è ben scritto e interroga con forza la nostra sensibilità. Grazie a questo punto di partenza avremo modo di parlare e vivere una serata speciale che verrà resa ancora più ricca dalla mostra “Qualsiasità” che insieme a Alessandro Dandini De Sylva (direttore della fondazione Malaspina visiteremo dopo la presentazione. Per invogliarvi ulteriormente a partecipare alla serata (se tutto questo non fosse già sufficiente) vi segnalo per concludere alcune indicazioni di lettura che Mauro Covacich ha condiviso con noi qualche tempo fa. Si tratta di una serie di libri bellissimi e “tosti” che rappresentano bene il rapporto stretto che ogni artista ha con la propria creazione.

Eccoli: “Infinite Jest” di David Foster Wallace, “Underworld” Don Delillo, “Pastorale americana” di Philip Roth, “Sillabari” di Goffredo Parise, “Kaputt” di Curzio Malaparte e “Sistema periodico” di Primo Levi.

Vi aspettiamo! Scrivetemi a info@bibliodiversita.it

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