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ASCOLI PICENO – Il sindaco Guido Castelli presenterà un esposto alla procura della Repubblica, alla Regione, all’Asur, all’Arpam ed al Ministero dell’Ambiente relativamente alle autorizzazioni ed alle condizioni dell’abbancamento di rifiuti solidi urbani nella fase emergenziale presso la discarica Geta.

LE MOTIVAZIONI  – “Il sindaco è il primo responsabile della salute pubblica di un territorio. – sottolinea Castelli – E’ mio compito far presente a tutte le autorità competenti una situazione di potenziale e grave rischio per l’ambiente della città che amministro”.

LA SITUAZIONE – Alla Geta, fa sapere l’Amministrazione comunale, vengono raccolti rifiuti solidi urbani sulla base di decreti presidenziali della Provincia di Ascoli che fin dall’inizio prevedevano l’adempimento di oneri specifici e di grande rilievo sul piano della salute e della salvaguardia dell’ambiente. La Geta gode di autorizzazioni, in particolare l’Aia, che sono parametrate sulla base delle caratteristiche proprie dei rifiuti speciali. I rifiuti solidi urbani hanno, invece, specificità diversissime e possono produrre delle criticità relativamente a matrici ambientali completamente differenti rispetto ai rifiuti speciali.

GUIDO CASTELLI – “Il presidente della Provincia di Ascoli ha chiesto alla Geta di ottenere l’aggiornamento dell’Aia proprio per poter garantire il territorio da interferenze e pregiudizi che l’abbancamento di RSU può determinare a carico dell’ecosistema. – ha aggiunto Castelli – Mi riferisco in particolare alla necessità di dotare la discarica di quei presidi necessari (captazione biogas, percolato ecc.) che l’Arpam ha espressamente richiesto per consentire la gestione dell’emergenza rifiuti presso la discarica Geta. L’istanza di aggiornamento è però stata rigettata ma, incredibilmente, si continua ugualmente a raccogliere rifiuti in quel sito. Ad oggi l’abbancamento di rifiuti solidi urbani presso la GETA avviene in assenza di condizioni amministrative sufficienti ad escludere pregiudizi alla salute e all’ambiente. Il senso del mio esposto è finalizzato proprio ad acclarare se ricorrano, o meno, circostanze tali da imporre al sottoscritto l’esercizio dei poteri che la legge affida al sindaco a difesa della salute e dell’ambiente. Abbiamo più volte sollecitato il presidente della Provincia a prendere posizione in modo chiaro su una vicenda che non esitiamo a definire inquietante. Il territorio dell’Alto Bretta del comune di Ascoli Piceno sta pagando un prezzo altissimo in nome dell’emergenza e anche in occasione della prossima riunione dell’Ata rifiuti prevista per domani, non faremo mancare la nostra voce per difendere un pezzo del nostro territorio già fin troppo vilipeso sul piano ambientale. Non possiamo girare la testa dall’altra parte di fronte ad una situazione di questo genere che potrebbe scaricare sulle generazioni presenti e future le contraddizioni dell’emergenza apertasi dopo la chiusura della quinta vasca di Relluce”.

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