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ANCONA – Legambiente risponde alle parole di Giancinto Alati circa i risultati dei prelievi effettuati da Goletta Verde sulle coste marchigiane. “Ribadiamo ancora una volta che le nostre indagini non si vogliono sostituire a quelle delle autorità preposte ai controlli ufficiali e che non abbiamo mai dato un giudizio generale su tutto il mare marchigiano. – si legge in una lettera aperta firmata dal presidente di Legambiente Marche Francesca Pulcini e dal responsabile scientifico Giorgio Zampetti – I dati di Goletta Verde, come riportato in tutte le nostre comunicazioni, si riferiscono a punti specifici e si tratta soprattutto di prelievi eseguiti alle foci di corsi d’acqua e scarichi, i principali veicoli con cui l’inquinamento microbiologico, dovuto a insufficiente depurazione e scarichi illegali, arriva in mare, e non solo dai comuni costieri ma anche da tutti i comuni dell’entroterra”.

DA LEGAMBIENTE – “L’obiettivo è duplice, chiedere una maggiore attenzione e controllo sugli scarichi, non limitandosi ai depuratori ma anche all’eventuale presenza di scarichi illegali presenti lungo i corsi d’acqua, e tutelare il mare dall’inquinamento derivante dalla mancata depurazione. Le nostre finalità evidentemente non sono state ben recepite dal presidente Alati, dal momento che nessuno ha mai parlato né di balneazione né di mancato funzionamento di questo o quel depuratore. – hanno sottolineato – Questi aspetti non appartengono di certo alla nostra associazione ma alle autorità preposte. Certo è che non possiamo esimerci dal constatare che, i problemi riscontrati alle foci dei corsi d’acqua che Goletta Verde ha monitorato, sono noti”.

LE ANALISI – I dati ufficiali diffusi da Legambiente dicono che l’80% delle acque alle foci dei fiumi nelle Marche non ha raggiunto un livello qualitativo “buono” nei termini della direttiva 2000/60 e il problema della presenza degli scarichi in alcuni corsi d’acqua viene evidenziato anche dai controlli istituzionali. Come testimonia, ad esempio, la situazione della foce del torrente Albula, le cui acque risultano in qualità scarsa e la stessa Arpam cita come criticità del punto, la “possibile presenza di acque reflue urbane e meteoriche non depurate”.

SUL LAVORO DI GOLETTA VERDE – “Auspichiamo che possano essere superate queste infondate accuse nei confronti del lavoro che Goletta Verde svolge da 30 anni, in maniera puntuale e scientifica. Infatti il miglior modo per tutelare il turismo balneare e la costa marchigiana non è alimentare polemiche, ma risolvere le criticità ancora presenti, confermate anno dopo anno anche dal nostro impegno. – e hanno concluso – Abbiamo a cuore il futuro della nostra Regione e dell’Italia e riteniamo che la battaglia per l’efficientamento della depurazione dei reflui, per l’individuazione e la rimozione degli scarichi illegali e per la tutela dei fiumi e del mare nelle Marche, e in tutto il resto d’Italia, sia una battaglia di civiltà che deve incontrare una capace e determinata priorità politica delle istituzioni e maggiore consapevolezza nei cittadini. Sulla base di questi presupposti la nostra associazione è disponibile a un futuro incontro su questo tema”.

 

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