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ASCOLI PICENO – E’ allarme speculazioni sui prodotti agroalimentari delle zone terremotate con proposte di acquisto di formaggi e altre tipicità a prezzi più che dimezzati rispetto al normale da parte di sciacalli con la scusa di “voler aiutare”.

OCCHIO ALLE FINTE PROMO – A lanciare l’allarme è la Coldiretti Marche in occasione della consegna di una casetta di legno ad una famiglia terremotata a Cessapalombo (Macerata) da parte di Giorgio Caprari, agricoltore della Coldiretti di Rolo (Reggio Emilia), uno dei paesi epicentro delle scosse che devastarono quattro anni fa il territorio emiliano. Alcune aziende agricole hanno ricevuto proposte di acquisto indecenti per i prodotti colpiti dal sisma, ma anche per gli animali allevati che non possono più rimanere nelle stalle dichiarate inagibili. E’ evidente il pericolo che gli stessi prodotti, precisa la Coldiretti, possano essere poi rivenduti a prezzo maggiorato approfittando della straordinaria ondata di solidarietà manifestata dagli italiani verso le popolazioni colpite dal sisma.

ACQUISTI SICURI – “Comportamenti inaccettabili, – hanno commentato da Coldiretti – tanto più considerate le migliaia di richieste giunte in questi giorni su come dare poter il proprio contributo in questo momento difficile. Il sito www.campagnamica.it rappresenta oggi il modo più semplice e sicuro per sostenere l’economia e l’occupazione acquistando prodotti tipici delle aziende agricole de territori dei comuni delle aree colpite dal sisma che è peraltro possibile verificare personalmente, senza cadere nel rischio di truffe e inganni”. Per aiutare le aree rurali è anche attivo uno specifico conto corrente denominato “COLDIRETTI PRO-TERREMOTATI” (IBAN: IT 74 N 05704 03200 000000127000) dove indirizzare la raccolta di fondi.

COME RICONOSCERLI – Tra le tipicità della zona uno dei prodotti più noti è il Pecorini dei Sibillini, ottenuto dal latte dei tanti allevamenti presenti in queste zone, ma c’è anche lo zafferano che proprio tra le province di Macerata Fermo e Ascoli ha visto negli ultimi anni il recupero di una coltivazione molto presente in passato. Il ciausculo, salame spalmabile, è un prodotto maceratese ormai noto in tutto il mondo assieme alla carne di razza bovina marchigiana del Vitellone bianco dell’Appennino centrale e all’Agnello del Centro Italia, tutti con l’indicazione Igp (Indicazione geografica protetta). Ma da queste parti si coltivano anche legumi come la pregiata Lenticchia di Castelluccio assieme a ceci, farro, orzo, roveja, oltre alle varietà di olive Piantone di Mogliano e al tartufo nero. Anche la patata di Colfiorito ha ottenuto di recente il riconoscimento europeo Igp (Indicazione geografica protetta) e tipico del Maceratese è anche il vino di Visciole, piccole ciliegie selvatiche che gli agricoltori hanno salvato dall’estinzione, oltre al vino cotto, prodotto tradizionale delle campagne marchigiane ottenuto dalla bollitura del mosto che si trova anche nell’Ascolano e nel Fermano. Vantano, invece, la denominazione di origine (Doc e Docg) la Vernaccia di Serrapetrona, il Verdicchio di Matelica, il Colli Maceratesi e il Rosso Piceno.

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