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ANCONA – Imprenditori marchigiani di frontiera, nel West col Web: può essere questa la sintesi della giornata dedicata all’innovazione come opportunità di crescita dell’export regionale verso gli Stati Uniti d’America e  l’America del Nord. Sono quattro gli incubatoti marchigiani di startup: Hub21 di Ascoli Piceno, The Hive di Ancona, JCub di Jesi e BBCube di Pesaro. Queste hanno riunito una folta platea di giovani per promuovere la loro creatività nella Silicon Valley, allacciando rapporti con imprenditori e investitori finanziari statunitensi.

MISSIONE USA – Un’attività che è stata già avviata e che sta dando i primi frutti: insieme non come competitori, ma riuniti in un’associazione temporanea d’impresa, hanno dato vita alla piattaforma FundingSMEs.com che, in dieci mesi di attività, ha visto registrarsi 510 investitori, con 120 mila utenti al mese, sulla quale i ragazzi stanno caricando i loro progetti, a cui seguiranno incontri negli Usa.

PROSPETTIVE E ASPETTATIVE – “Le Marche sono pronte ad andare nella Silicon Valley, con la giusta attenzione e umiltà – ha detto Luca Scali, amministratore delegato di Hub21 e portavoce dei quattro incubatori regionali (in Italia ne sono attivi una quarantina) – Le Marche hanno acquisito una giusta metodologia per presentarsi, prima operativamente, poi finanziariamente, su un mercato di 500 milioni di utenti, che rappresenta più della metà degli investitori mondiali”.

VERSO LA SILICON VALLEY – La Giunta regionale, ha ribadito l’assessora alle Attività Produttive, Manuela Bora, “ha incluso gli Usa, emblema dell’innovazione, all’interno del Piano triennale dell’internazionalizzazione. Ci sarà una missione all’inizio dell’anno prossimo dove andremo, insieme agli incubatori, a cercare di cogliere tutte le opportunità che questo mondo offre. Gli Stati Uniti d’America sono un Paese con una grande educazione manifatturiera e poi detengono due primati importanti: primo mercato per il consumo di beni e primo Paese importatore. Non bisogna limitarsi solo alle potenzialità che offre il settore dell’agroalimentare, ma anche a tutto il sistema dell’innovazione”.

Riguardo alle potenzialità che il settore agroalimentare può offrire è doveroso menzionare anche il trading online, che permette di investire nei CFD di prodotti agricoli e materie prime, dunque non solo forex. Tutto questo proprio grazie ad una tecnologia innovativa e d’avanguardia che rende accessibile alla portata di tutti questo tipo di attività potenzialmente molto remunerativa, se utilizzata nel modo giusto.

Subito dopo le festività alcuni nostri ragazzi andranno a Boston, altri in Texas e poi, ad anno nuovo, insieme alla Regione si riuscirà a portare molti altri ragazzi nella Silicon Valley con l’obiettivo di partire per tornare, per fare esperienza, non per disperazione.

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