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ASCOLI PICENO – “Sul tema del terremoto e della prevenzione sismica i sindaci italiani di tutti i colori stanno subendo un vergognoso scarica barile e, per questo motivo, soprattutto dopo le esternazioni del responsabile della Commissione Grandi Rischi, ho voluto coinvolgere direttamente la Presidenza del Consiglio”, così il sindaco di Ascoli Piceno Guido Castelli ha giustificato l’invio della lettera indirizzata al presidente Gentiloni, alla ministra dell’istruzione Fedeli, al ministro dei trasporti Delrio, al commissario straordinario Vasco Errani e al capo dipartimento della Protezione Civile Fabrizio Curcio.

LA RICHIESTA – L’oggetto della lettera è la vulnerabilità sismica degli edifici scolastici e la richiesta di alcune linee guida da seguire a seguito degli eventi sismici che si sono verificati sul territorio e che, secondo la Commissione Grandi Rischi, potrebbero proseguire. 

LA LETTERA – Nella lettera si fa riferimento ai danni diffusi alle infrastrutture, alle strutture pubbliche e private e agli edifici scolastici. In tutte le strutture scolastiche sono stati effettuati i sopralluoghi e tutte sono risultate agibili tranne un plesso dove si stanno effettuando dei lavori di messa in sicurezza. Sugli edifici scolastici, però, non sono stati effettuati accertamenti sulla vulnerabilità sismica; queste verifiche verranno effettuate tenendo conto dei vincoli di finanza pubblica con specifici stanziamenti da individuare nel bilancio di previsione 2017. Per il sindaco Castelli è più che mai utile una linea di comportamento da seguire in questi casi, soprattutto dopo le dichiarazione della Commissione Grandi Rischi. Bisogna fare come il sindaco di Leonessa che ha chiuso le scuole sine die o provare a ricominciare? Questa è la domanda del primo cittadino al Governo, per poi comportarsi di conseguenza. Intanto domani, martedì 24 gennaio, riprendono le lezioni ad Ascoli Piceno.

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