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ASCOLI PICENO – “Chiediamo solo di poter lavorare in pace per continuare ad investire su questo territorio e dare ancora lavoro a tanti giovani ascolani”. E’ questo il messaggio che Giocamondo, azienda ascolana leader a livello nazionale nel settore turistico, intende lanciare rispondendo anche a chi, strumentalmente, cerca di “infangarne” l’immagine. La società – che ha sempre mantenuto la propria sede nel capoluogo piceno – fa chiarezza sulle proprie attività, sugli obiettivi aziendali e su quali siano gli effetti positivi e le ricadute occupazionali per il territorio ormai da oltre 10 anni. Ed a parlare sono i numeri.

“Giocamondo – spiega il presidente e general manager Stefano De Angelis – è una società tutta ascolana che svolge attività di tour operator a livello nazionale ed internazionale, con risultati molto importanti che hanno portato il marchio Giocamondo ad essere leader nel settore vacanze per ragazzi.  Dal 2004 ad oggi, abbiamo fatto viaggiare oltre 26.000 utenti in tutta Italia e all’estero. Con il 98% dei clienti che continua a sceglierci ogni anno riconoscendoci professionalità e qualità dei servizi. Dal 2011 siamo il primo fornitore dei soggiorni estate per ragazzi in Italia, con 11.200 prenotazioni negli ultimi 7 anni. Anche nel 2016 – prosegue De Angelis – i dati ci hanno dato ragione: abbiamo aumentato il nostro fatturato del 70% rispetto al 2015, arrivando ad 8 milioni di euro, ed abbiamo conquistato circa il 10% del mercato italiano per quel che riguarda i soggiorni per i giovani. E siamo anche tra i big del turismo nazionale, al fianco di Alpitour, Costa Crociere, Eden viaggi ed altri ancora, con l’ingresso in Astoi, l’Associazione dei tour operator italiani di Confindustria”.

 “Tante e diversificate – aggiunge De Angelis – sono le attività del Gruppo nel settore turismo, sviluppate su settori come i soggiorni estivi  per i giovani, le vacanze studio e le gite scolastiche e le vacanze estive per senior,  oltre all’incoming in Italia e alla  la rete di trenini turistici (progettati e realizzati dal Gruppo stesso) che si è sviluppata nelle Marche e mira ad estendersi in altre regioni del Centro Italia.

“Noi abbiamo tanti importanti progetti in cantiere – spiega il presidente di Giocamondo – come ad esempio l’apertura di una nostra sede anche a Londra, oltre ad accordi come quello che ci vedrà come gestore nazionale in esclusiva dei camp estivi dell’As Roma per ragazzi dai 7 ai 14 anni. E questo, ovviamente, non j niente a che vedere con la nostra passione per l’Ascoli Picchio, di cui siamo sponsor ufficiali. Noi stiamo progettando per il futuro e questo significa che intendiamo creare anche nuova occupazione per tanti altri giovani ascolani. I risultati ottenuti come tour operator hanno ricadute occupazionali importanti, con quasi 500 persone (circa 100 fisse e 400 stagionali) che complessivamente lavorano per il Gruppo nel corso dell’anno, senza considerare i numerosi fornitori di servizi che prevalentemente sono del territorio ascolano. Proprio in questi giorni abbiamo avviato la selezione di nuovo personale, per un totale di 400 persone, per i nostri centri vacanze”.

“E’ chiaro, alla luce di quanto detto – sottolinea Stefano De Angelis – che il core business della nostra società, il vero elemento determinante per il fatturato di Giocamondo è l’attività di tour operator. In questo ampio contesto, solo un ruolo estremamente marginale è quello del Centro di accoglienza dell’Oasi di Carpineto che, va sottolineato, viene gestito nel pieno rispetto delle regole”.

“Proprio a garanzia della regolare e affidabile gestione del Centro, – chiarisce la responsabile del Centro, Elisa Farina – la Prefettura svolge specifici controlli trimestrali e in caso di inottemperanza alle normative e alle rigorose indicazioni in materia può applicare penali o non procedere con i pagamenti. Noi, in tal senso, siamo stati sempre valutati molto positivamente. Il Centro Oasi di Carpineto è stato anche sottoposto, nel giugno 2016, ad un controllo UNHCR (Alto Commissariato delle Nazioni Unite) di carattere internazionale. Tra l’altro, l’Oasi di Carpineto è una delle pochissime strutture nelle Marche sottoposte a tale importante controllo. Inoltre, proprio a garanzia del rispetto del protocollo Hccp e delle normative igieniche, c’è un laboratorio di analisia esterno che da anni monitora la situazione per garantire il rispetto dei parametri relativi all’igiene. Gestire una struttura di accoglienza dei richiedenti asilo significa anche avere una certa solidità economica per anticipare tutti i pagamenti e per garantire il rispetto dei programmi e la qualità dei servizi. A Carpineto operano 30 persone stipendiate, tutte ascolane, e diversi consulenti specialisti tra cui medici e psicologi. Inoltre, si devono garantire colazione, pranzo e cena, vestiario, medicinali, oltre ad una serie di attività educative, tra cui lezioni di italiano, e attività di animazione”.

“Eppure su quella che per noi è un’attività marginale – conclude De Angelis – si è incentrata l’attenzione per noi strumentale, cercando per noi di ostacolare il nostro percorso che continua a garantire un’occupazione a centinaia di ascolani, con prospettive ulteriori di crescita. Noi vogliamo poter lavorare in pace e crescere ancora, considerando che il nostro territorio, tanto più in questa fase, non può certo permettersi il lusso di rinunciare a posti di lavoro e prospettive per i giovani”.

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