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I teatri del sacro, è questo il titolo del festival giunto alla sua quinta edizione che si terrà ad Ascoli Piceno dal 5 all’11 giugno. Saranno 19 gli spettacoli gratuiti in prima assoluta.

Il festival

“Ascoli Piceno conferma la sua vocazione a città della cultura: aperta alle arti, cornice ideale di tante manifestazioni importanti tra cui spicca da quest’anno il Festival I Teatri del Sacro, uno degli appuntamenti più significativi della scena italiana”, così il sindaco Guido Castelli, che ha fortemente voluto che questa manifestazione approdasse ad Ascoli. “Per l’occasione – prosegue l’assessore Donatella Ferretti –  la nostra città ospiterà ben 19 spettacoli in prima nazionale assoluta e completamente gratuiti, frutto di una selezione delle migliori proposte delle compagni teatrali a livello nazionale. Una vera e propria festa del teatro e dell’arte che invaderà letteralmente le vie della città dal 5 all’11 giugno”.

Gli spettacoli

Gli spettacoli in programma spaziano nel  tema del sacro in senso ampio, in un’ideale dialogo fra le grandi domande esistenziali e la tradizione popolare, fra i testi sacri e i capolavori della letteratura, fra antiche suggestioni e nuovi impulsi della contemporaneità. Tra le proposte spicca ad esempio l’affascinante tema delle figure angeliche, rappresentate in Gabriel della celebre compagnia di danza Abbondanza Bertoni o come nel poetico L’Angelo, tratto da un racconto di Garcia Marquez e messo in scena dai meravigliosi pupazzi del Teatrino dell’Erba Matta; mentre il mistero dei miracoli è al centro di Fidelity Card della compagnia Cosa sono le Nuvole.

L’amore prima di tutto

Altro tema proposto è quello dell’amore come nel monologo travolgente di Giovanni Scifoni Santo Piacere: Dio è contento quando godiamo e nella vicenda, tutta siciliana, della giovane venduta al bordello, che riesce ad amare senza vendere il suo corpo raccontata in Immacolata concezione di Vuccirìa Teatro; e ancora l’incontro con l’amore di una giovane ragazza alle prese con le proprie inquietudini adolescenziali in Little Something, della compagnia di danza Twain. Non manca naturalmente la riflessione sul senso della vita, che sia quella disincantata di un cinquantenne ateo alla ricerca del senso dell’esistenza in I miei primi cinquant’anni di Walter Leonardi o il riscatto di un Piccolo canto di resurrezione animato dalle splendide voci femminili dell’Associazione Musicali si Cresce o infine Il desiderio segreto dei fossili di mare del gruppo Maniaci d’Amore, ambientato in una città immaginaria dove tutto è pietrificato e immobile, tanto che nessuno muore e nessuno nasce.

Spazio ai classici

Tema classico quello delle figure esemplari, come la divertente parata agiografica della Festa d’Ognissanti della compagnia Malalingua o il Martin Lutero celebrato a cinquecento anni dalla riforma in Non un’opera buona (messo in scena dalla compagnia Il Servo Muto) o anche la rilettura moderna della figura di Maria, protagonista del monologo Happy Mary di Laura Magni. In programma poi anche alcune trasposizioni di capolavori letterari come Giobbe tratto dal romanzo di Philip Roth, ripreso da Roberto Anglisani, oppure il Secretum di Petrarca messo in scena da Maurizio Donadoni, o infine Il Paradiso Perduto di Milton adattato da Elena Bucci e Marco Sgrosso. A completare il ricco programma di spettacoli, gli interventi di Alessandro Berti con Leyla della tempesta, lo spettacolo allestito con i rifugiati, vincitore del Bando Migrarti, della compagnia Il Carro dell’Orsa e Processo a Gesù di Diego Fabbri del Laboratorio Minimo Teatro. Non mancheranno poi, come nella tradizione del Festival, gli incontri con il pubblico, i laboratori e poi un’iniziativa dedicata alle famiglie ascolane che verranno coinvolte in un poetico lavoro tra corpo e parola sul tema dei legami famigliari, a cura della compagnia di danza Sonenalè. 

 

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