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L’Istituto Tecnico Statale G. Mazzocchi di Ascoli Piceno è stata la prima scuola ad aderire al progetto Giovani, benessere e qualità di vita, un’indagine scientifica volta ad analizzare il sistema di comportamenti individuali o collettivi da leggersi e interpretarsi sulla base di valori, credenze e atteggiamenti, oltre che dai condizionamenti derivanti da variabili quali il genere, l’età e lo status sociale. Il concetto di stile di vita, difatti, può costituire uno strumento di grande utilità per conoscere, analizzare e portare in evidenza ciò che il singolo, un gruppo sociale, un insieme di persone pensa o sente e quali abitudini ha nella vita quotidiana.

L’impostazione scientifica, il successivo coordinamento e l’organizzazione delle fasi operative dell’indagine Giovani, benessere e qualità di vita sono stati effettuati dalle cattedre di Istituzioni di Sociologia e di Metodologia e Tecniche della Ricerca dell’Università G. D’Annunzio di Chieti-Pescara nella persona del titolare delle stesse, il prof. Gabriele Di Francesco che è stato assistito dalla dott.ssa Valentina Savini, dottore di ricerca in Scienze Sociali e borsista presso l’ateneo. L’iniziativa fortemente sostenuta dal dirigente scolastico dell’ITS G. Mazzocchi, il prof. Nazario D’Amato, è stata anche inserita come “service” del Lions Club AP Urbs Turrita per il tema I giovani e l’ambiente, seguita in tutte le sue fasi dalla socia Marina Matricardi e con la supervisione del presidente, Ercole Velenosi.

Il progetto Giovani, benessere e qualità della vita

L’indagine condotta attraverso il progetto Giovani, benessere e qualità di vita rivolto ai ragazzi del III, IV e V dell’ITS G. Mazzocchi ha voluto porre l’accento sulla società contemporanea, “in cui la demarcazione tra le classi di età è divenuta piuttosto rigida rispetto anche a un passato recente. Pertanto conoscere modi di vivere, stili di relazioni, vita sociale e intima di persone, gruppi e segmenti di popolazione – distinti sulla base di specifiche variabili – diviene essenziale per una molteplicità di motivi, tra i quali preminenti sono 1. Orientare alla salute e alla scelta delle migliori opzioni possibili facendo una ricognizione sui comportamenti in atto; 2. Porre in essere interventi per la promozione della salute e del benessere, intesi nella dimensione soggettiva e sociale; 3. Far emergere i comportamenti a rischio che possono compromettere la salute fisica e psichica; 4. Permette la diffusione di conoscenze e comportamenti virtuosi’, specie nell’universo giovanile.

Il progetto Giovani, benessere e qualità della vita si inserisce quindi in una doppia dimensione: a. Come opzione di conoscenza di un mondo, come quello giovanile, oggi più che mai liquido, per dirla con Baumann, e sempre più sfuggente; b. Come modalità di azione per la riduzione della complessità della vita e raggiungere una migliore qualità nel quotidiano. La ricerca che si propone non vuole essere soltanto un’indagine ricognitiva della realtà del mondo giovanile, ma anche una modalità di intervento, un’opera di prevenzione, l’offerta di un bagaglio di conoscenze alle famiglie, al mondo della scuola, ai decisori politici che hanno fra i loro interessi il benessere della comunità. Una simile indagine è stata altresì proposta nel contesto di più istituti scolastici in Italia e all’estero grazie a una rete di rapporti internazionali. In particolare si sono presi contatti con il prof. Philippe Masson dell’Université de Dunkerque/Cote d’Opale per la riproposizione nel nord della Francia e nell’area belga delle Fiandre. La concreta attivazione di tali azioni dovrebbe essere perfezionata e formalizzata nel gennaio 2017.

Alcuni dati dell’indagine scientifica

L’indagine condotta attraverso il progetto Giovani, benessere e qualità di vita rivolta ai ragazzi del triennio dell’ITS G. Mazzocchi e sostenuta dal Lions Club AP Urbs Turrita è stata realizzata mediante la somministrazione guidata di questionari e grazie a una piattaforma informatica che ha garantito il più rigoroso anonimato. Hanno aderito alla ricerca 326 giovani di cui 210 ragazze e 116 ragazzi provenienti da Marche (specialmente territorio ascolano e fermano) e Abruzzo (soprattutto zona Val Vibrata e teramano). Fra i temi affrontati vi è stato innanzitutto il rapporto con l’alimentazione e i disturbi alimentari. Dai dati è emerso che il 70% dei ragazzi è in normopeso, il 19% in sottopeso (specialmente le ragazze) e l’11% in sovrappeso. Mentre per i maschi mangiare in compagnia è motivo di allegra condivisione, per le femmine è diverso, in quanto è risultato che preferiscono trattenersi in presenza delle coetanee per cibarsi più serenamente una volta tornate nella propria abitazione. Inoltre le giovani tendono a percepirsi più grasse del loro peso reale. Per quanto riguarda l’attività sportiva, invece, è emerso che i maschi sono più attivi e preferiscono sport di squadra come calcio e calcetto, mentre le femmine sono più sedentarie e preferiscono sport non socializzanti come la palestra. Dai questionari su tabacco e sigarette elettroniche, invece, è risultato che il 37% dei ragazzi sono fumatori con una percentuale superiore di maschi rispetto alle femmine che però sono più accanite e tendono ad accendere la prima sigaretta entro i 30 minuti dopo il risveglio mattutino. L’età media in cui i soggetti hanno iniziato con il tabagismo si attesta intorno ai 13 anni, ma viene percepito come una dipendenza dannosa dalla quale sciogliersi. Per quanto concerne il rapporto con smartphone e internet è emerso che i giovani trascorrono molto tempo online e il 98% possiede il cosiddetto telefono intelligente, il quale determina un’inconsapevole perdita della cognizione temporale. Il 54% degli intervistati ha dichiarato di usare internet e soprattutto i social network per evitare problemi, pensieri negativi e dimostrare di avere un quotidiano costantemente brillante. Il 54% ha asserito che la propria esistenza risulterebbe noiosa senza il supporto di internet e dei social network, mentre il 43% ha sostenuto che non riesce a vivere senza controllare regolarmente i vari aggiornamenti. Rispetto al rapporto con il tabacco, i ragazzi non si rendono conto della dipendenza negativa e passiva nei confronti di internet, in quanto si tratta di un bisogno indotto. Per quanto riguarda il sonno è emerso che il tempo di veglia è fungibile, molti ragazzi si coricano dopo la mezzanotte, si svegliano in media tre volte nel cuore della notte e dormono meno delle otto ore raccomandabili. Non si tratta pertanto di un sonno ristoratore e anche in questo caso il problema è associato ad un uso smodato di internet che li induce ad essere sempre connessi. I ragazzi intervistati risultano molto informati sulla sessualità, sebbene siano state riscontrate delle lacune sulla trasmissibilità di malattie come l’epatite C e il papilloma virus. Il rapporto con la religione e la maternità è in controtendenza rispetto al resto dell’Europa, in quanto risulta ancora molto tradizionalista. I giovani appaiono poco propensi all’associazionismo. Piuttosto interessante, invece, la visione del futuro. Il 58% degli intervistati crede in un declino drammatico del domani, sebbene dichiari di essere positivo e di nutrire grandi aspettative per la propria vita.

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