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Il mese di maggio sotto un profilo puramente legato all’economia politica e ai mercati inizia con una nota positiva, dopo le elezioni francesi che hanno confermato le intenzioni di voto del primo turno. La vittoria di Emmanuel Macron, neo presidente, è stata salutata con un commento unanime favorevole dalle principali testate internazionali.

Ci sono diversi motivi in effetti, per vedere in chiave positiva questa tornata elettorale francese. I mercati non avevano reagito bene per il risultato ottenuto da Marine Le Pen, non tanto per quello che aveva dichiarato in campagna elettorale, bensì per quello che la rappresenta la politica francese.

Un vento anti europeista che da tempo spira sull’Eurozona e che non ha certo aiutato l’economia e la finanza europea negli ultimi 16 mesi. Lo spauracchio delle derive destrorse gravava sui mercati già da qualche tempo e questo ovviamente si rifletteva in maniera esponenziale non solo gli indici borsistici, ma principalmente sui mercati valutari. L’evidente connotazione politica ed economica, si è tradotta per settimane in una nuova incertezza che ha fino alla scorsa settimana caratterizzato le borse europee e in particolare quella francese e italiana.

Da questo momento in poi bisogna rimboccarsi le maniche e tornare a lavorare sia da un punto di vista politico, istituzionale, sia per quanto riguarda gli interessi che spingono le banche europee a puntare e a credere ancora sull’euro e su un’Eurozona finalmente compatta e sugli scudi.

Quello che serve principalmente, in questo momento è una buona tenuta da parte dei mercati e una moneta forte e competitiva prima di tutto con le valute asiatiche, che sono in un buon momento di cross. Resta da capire come si svilupperà adesso l’asse Europa e Stati Uniti, sotto un profilo principalmente economico, “Rinegozieremo l’accordo di libero commercio nord-americano (Nafta) a tempo debito”, ha detto Trump incontrando alla Casa Bianca, occorre vedere come si svilupperanno i rapporti politici ed economici tra gli USA e l’Europa.

Nei giorni scorsi in ottica di forex, il cambio tra valute euro-dollaro, aveva mostrato una certa resistenza sotto quota 1,10. La struttura tecnica rimane pertanto costruttiva e solo il forte ipercomprato di brevissimo termine può impedire ulteriore balzo in avanti (che avrà un primo target a quota 1,1020 e un secondo obiettivo in area 1,1040-1,1045). Pericolo invece il ritorno sotto 1,0875 anche se, da un punto di vista grafico, soltanto il cedimento del sostegno posto a 1,0850 potrebbe fornire un segnale negativo e innescare una flessione di una certa consistenza.

Questo dato però rappresenta ancora i timori della scorsa settimana. Oggi invece il cambio mostra una discesa correttiva, che va interpretata come un segnale positivo e di riapertura per i mercati europei e statunitensi. Si ritorna quindi a collaborare e a lavorare di pari passo.

Questo deve essere un momento di analisi e di azione per quanto riguarda il settore del forex che può dare un’accelerata programmatica agli investimenti relativi allo scambio tra valute. Il momento potrebbe in effetti tornare a essere negativo nelle prossime settimane, ragion per cui è consigliabile operare in questo momento e in questa fase dei mercati azionari e valutari. Su tutto questo giocherà un ruolo essenziale il dollaro statunitense e la correlazione tra i mercati asiatici e quelli europei, che durante il mese di aprile hanno risentito non poco di un periodo di flessione programmatica.

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