Articolo
Testo articolo principale

Cultura e turismo insieme per la 19esima rassegna TAU/Teatri Antichi Uniti che vede coinvolti Comuni, Regione Marche, AMAT e Soprintendenza per i Beni Archeologici delle Marche in quindici appuntamenti di elevato spessore culturale in altrettanti luoghi suggestivi di grande fascino. 

I luoghi del Tau

L’edizione 2017, dal 1 luglio al 12 agosto, toccherà il Teatro Romano di Ascoli Piceno, l’Area Archeologica di Santa Maria in Portuno di Corinaldo, il Teatro Romano di Falerone, l’ex Chiesa di San Francesco di Fano, il Salone d’onore del Castello della Porta di Frontone, il Teatro Romano Helvia Recina di Macerata, l’Area Archeologica La Cuma di Monte Rinaldo, il Palazzo Comunale di Osimo, Rocca Costanza a Pesaro, il Parco Archeologico di Septempeda e le Terme Romane di San Severino Marche, Piazza Garibaldi a Senigallia e il Parco Archeologico di Urbs Salvia – Anfiteatro Romano di Urbisaglia.

Un itinerario molto importante per l’estate marchigiana, soprattutto dopo il dramma del sisma che ha bruscamente fermato il flusso turistico nella nostra regione, anche per Ascoli Piceno eventi.

Nel Piceno

Un’Odissea tascabile ridotta a un oratorio diviso in movimenti, rapsodie ballate e frottole. “Ho scritto questa sintetica Odissea quindici anni fa e da allora l’ho letta e suonata di tanto in tanto, sia da solo che in compagnia”, con queste parole Marco Paolini descrive U. Piccola Odissea tascabile in scena il 31 luglio al Teatro Romano di Ascoli Piceno. Per consultare il programma completo clicca qui.

La piccola Odissea tascabile

U è un’Odissea tascabile ridotta a un oratorio diviso in movimenti, rapsodie ballate e frottole. È preceduto da un’invocazione, un Preludio diviso in cadenze che anticipa brevemente sia la vicenda che le chiavi di lettura. La storia di U non finisce con il ritorno in Patria.

Un epilogo serve a narrare la morte di U non come prevista dall’indovino Tiresia, ma come immaginata da Dante, in mare. La narrazione di Paolini viaggia su invenzioni di linguaggio immediato, pop, politicamente scorretto ma che mantiene fedelmente tutte le corrispondenze con le tappe, gli incontri e le peripezie del viaggio omerico.

L’oralità riassume i canti dell’Odissea attraverso una sorta di verso libero che a tratti si fa ritmo sonoro, ballata che viaggia tra luoghi comuni, gli oggetti simbolo e feticci del nostro tempo trattati come isole di spazzatura galleggianti in mare. Non c’è compassione nella lingua quando descrive la terra, il mare è l’unico luogo dove essa può ancora avere un senso. È una storia tagliente questa narrata dal punto di vista di chi per salvarsi deve mentire, travestirsi, ingannare, combattere.

La rotta tortuosa di U incrocia altre traiettorie di naufraghi. La barca di U è diventata una flotta. Per ridare dignità a un milione di odissee serve immaginarne il coraggio, la bellezza e l’astuzia e non solo l’orrore.

Serve stupore e non solo pietà, serve ironia dentro la tragedia. Andrea Zanzotto diceva che la poesia è come una lettera che deve mendicare ascolto viaggiando fino a trovare un destinatario. Anche se non ambisce al titolo di poeta, l’attore sa che dovrà mendicare attenzione in questo tempo alla sua storia. E sa anche che sta a lui riuscirci.

TAG: , ,