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“La rimozione delle macerie è uno degli argomenti importanti del percorso di ricostruzione, è un segnale indispensabile per guardare al futuro”. E’ quanto ha detto Paolo Gentiloni nei giorni scorsi ad Arquata dov’era giunto per inaugurare altre 16 casette nella frazione di Piedilama. Dichiarazioni riprese dal consigliere regionale di Forza Italia Piero Celani per rimarcare l’esigenza di un cambio di passo a un anno dopo il terremoto. 

Le macerie, un’emergenza infinita

“Per un anno hanno fatto bella mostra di se accanto alle cicatrici di un territorio devastato dal terremoto. – ha detto Celani – Poi, alcuni giorni prima della visita di Gentiloni, sicuramente una coincidenza, ecco una task force del Genio Militare con mezzi meccanici e un centinaio di militari che ha iniziato a demolire e a trasportare le macerie verso il luogo di stoccaggio. Un’operazione che gli arquatani e tutte le altre popolazioni marchigiane colpite dal sisma attendevano da un anno. Almeno dal dicembre scorso. Per mesi, invece, per lunghi, lunghissimi, mesi, tutto è rimasto come ad agosto e poi ottobre. Alcune strade riaperte con le macerie accantonate ai bordi e il centro del paese isolato ed inaccessibile. Come ad Arquata dove l’antica rocca sorveglia un paese spettrale così vicino ma così dannatamente lontano”.

“Ed ora è arrivato l’esercito. Certo, – ha aggiunto – con tante ditte della zona che potevano benissimo procedere alla rimozione delle macerie, e già da tempo, e che ora invece stanno a guardare. Avremmo potuto dare lavoro ad imprese della zona ma niente. Si calcola che le macerie pubbliche in provincia di Ascoli Piceno siano oltre 450.000 tonnellate, ebbene fino all’arrivo del genio militare ne erano state rimosse solo 50.000: appena il 10%. E’ questo ancora un passaggio di un’emergenza infinita, gestita in maniera approssimativa dal governo Renzi prima e Gentiloni poi come certifica lo stesso Presidente del Consiglio che nel nuovo decreto sul terremoto non parla di ricostruzione ma proroga al 28 febbraio 2018 l’emergenza”.

Pronti per l’inverno?

“Finora sono stati prodotti quintali di carte. Decreti governativi, ordinanze del commissario per il terremoto. Carte, carte in quantità industriale ma di ricostruzione non c’è traccia. E mentre il Genio militare scava e rimuove le macerie nei comuni del cratere si combatte una disperata, silenziosa, battaglia per il quotidiano. Senza alcuna certezza per il domani. Dove si trascorrerà il nuovo inverno? Dove andranno a scuola i ragazzi? Le stalle ci saranno? E le imprese?”, si è domandato il consigliere Celani invocando interventi incisivi.

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