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Gli allevatori entrano nella compagine del Consorzio Dop Oliva ascolana del Piceno. “Non era concepibile non inserirli, considerando che si tratta di un prodotto a base di carne”, ha commentato Ugo Marcelli presidente della Cia – Confederazione agricoltori provinciale a seguito della firma del ministro della Politiche Agricole avvenuta nei giorni scorsi.

Una lunga battaglia

“Penso che abbiamo fatto chiarezza perché con il Ministero all’inizio eravamo d’accordo nell’inglobare gli allevatori con gli agricoltori. – ha spiegato Marcelli – Poi con una serie di decreti, ci hanno chiesto di toglierli”. Da qui è partita una lunga battaglia affinché fossero nuovamente inclusi soprattutto considerando il fatto che bisogna tener conto di chi alleva il bestiame quando si parla di un prodotto a base di carne. 

La Dop Oliva ascolana, infatti, non è un semplice prodotto ortofrutticolo trasformato, ma vuole essere considerata come un’eccellenza valorizzata dal ripieno dello carne. Proprio per questo devono essere rispettati standard quantitativi e qualitativi.

Il cambio di passo per il Consorzio

“Finalmente – ha concluso il presidente – qualche giorno fa abbiamo ricevuto la comunicazione che gli allevatori sono inclusi nella compagine del Consorzio. Adesso dobbiamo metterci al lavoro per cambiare lo Statuto”. Il prossimo passo del Consorzio Dop Oliva ascolana sarà dunque quello di cambiare lo Statuto dell’oliva tenera ascolana e inserire dentro gli allevatori.

Un cambio di passo dunque che fa seguito a quando, 4 anni fa, il precedente organismo ha perso i requisiti per mantenere l’autorizzazione ministeriale di tutela della Dop. Il 16 Novembre scorso la Regione Marche ha organizzato ad Ascoli Piceno per superare i problemi e assumete nuovi impegni. Ora con la legittimazione del Consorzio potrà beneficiarne l’intero territorio estendendosi a Fermo e Teramo.

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