Articolo
Testo articolo principale

Anche il comparto Istruzione e Ricerca incrocia le braccia il 23 febbraio. Il Miur, con la nota 4255 pubblicata nei giorni scorsi, ha comunicato l’ufficialità dello sciopero scuola 23 febbraio. Prevista anche una manifestazione nazionale a Roma per rivendicare le condizioni dei contratti immiserimento delle condizioni salariali.

Le adesioni e le motivazioni

L’adesione riguarda tutto il mondo dell’Istruzione quindi dirigenti, corpo docente e educativo, personale Ata, dei lavoratori collegati alla scuola e tutto il comparto della Ricerca. Lo sciopero riguarda sia il personale di ruolo sia quello non di ruolo.

In una nota Cobas, tra gli organizzatori dello sciopero assieme ad altri sindacati, ha criticato aspramente la bozza presentata dal Governo per il rinnovo dei contratti che prevede: l’accorpamento delle ore per le attività funzionali con 80 ore obbligatorie; che le attività di potenziamento e organizzative diventino obbligatorie, a totale discrezione dei presidi; che l’attività di tutoraggio per l’Alternanza scuola-lavoro sia un adempimento dovuto e non retribuito; che la formazione sia non pagata e fuori orario di servizio; che siano introdotte nel codice disciplinare nuove voci per la sospensione dal servizio e dallo stipendio, sospensione comminata dal preside.

L’avviso alle famiglie

Lo sciopero, però, dovrà seguire regole ben precise considerando che quello della scuola è un servizio pubblico essenziale. Pertanto lo sciopero del 23 febbraio andrà esercitato osservando delle regole ben precise e delle procedure che seguano la normativa vigente.

Le scuole comunicheranno lo sciopero alle famiglie e agli alunni. Agli uffici preposti, invece, dovranno comunicare il numero dei lavoratori dipendenti in servizio, il numero di quelli aderenti allo sciopero, il numero dei dipendenti assenti per altri motivi e l’ammontare delle retribuzioni trattenute.

Il 23 febbraio sarà anche il giorno dello sciopero di medici e infermieri.

TAG: , ,