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Il Movimento 5 Stelle ha scelto l’avvocato Roberto Cataldi, 58 anni, come candidato al collegio uninominale alla Camera dei Deputati. Cataldi sfida Marco Fioravanti per la coalizione di centrodestra, Antimo Di Francesco per il Partito Democratico, Pierpaolo Flammini per LEU, Gabriele Marcozzi per Potere al Popolo, Angelo Mucci per il Partito Repubblicano e Andrea Quaglietti per Il Popolo della Famiglia. 

Chi è Roberto Cataldi

Roberto Cataldi è un avvocato ascolano, ha studiato all’università di Macerata e gestisce assieme a Mario Cataldi lo “Studio Legale Cataldi”. Inoltre, dirige il blog Studiocataldi.it ed è autore di numerosi saggi giuridici. 

Cataldi guida il collegio Marche Sud alla Camera dei Deputati assieme a Rachele Silvestri, prima candidata nel plurinominale e già con un piede – o tutti e due – in Parlamento.

L’intervista

Avvocato Cataldi, il Movimento 5 Stelle ha deciso nei collegi uninominali di affidarsi alla società civile e ha scelto lei, come è nata questa candidatura? 

La scelta è arrivata dal team di Luigi Di Maio che ha deciso di coinvolgere persone con determinate competenze tecniche. Per quanto riguarda il mio nominativo immagino che tutto sia legato al
fatto che non sono solo un avvocato, ma anche un saggista che si è occupato più volte dei problemi della giustizia italiana. 

Inoltre ho creato e portato al successo una rivista giuridica che è diventata uno dei principali punti di riferimento per quanto riguarda il mondo del diritto. Abbiamo oggi
una community di 140.000 iscritti alla newsletter e più di mezzo milione di follower nei canali social con un volume di traffico di 6 milioni di pagine viste per mese. Ci sono diversi punti nel programma dei 5 Stelle per i quali penso di poter dare il mio contributo. 

Uno di questi è la velocizzazione dei procedimenti giudiziari. Conosco bene il funzionamento del processo civile e so che ci sono tante incombenze inutili che lo rallentano facendo si che per ottenere una sentenza di primo grado bisogna attendere almeno 5 anni. In realtà sarebbe possibile, senza neppure troppe modifiche al codice di procedura, ridurre questi tempi a 2 anni. 

Un processo più semplice e con meno formalismi è sicuramente un processo più vicino alle esigenze dei cittadini, ma soprattutto un processo civile più veloce fa venire meno uno di quei deterrenti che scoraggiano le imprese straniere a investire in Italia dove potrebbero invece creare nuovi posti di lavoro. Si tratta di un problema che ci sta penalizzando rispetto ad altri paesi europei e debbo constatare con rammarico che fino ad oggi il mondo politico ha sempre trascurato quella che dovrebbe essere invece una priorità.

C’è poi il discorso della semplificazione. Il Movimento 5 Stelle propone di abolire tutte quelle leggi che complicano la vita a cittadini e imprese con un eccesso di burocrazia. Un problema che a quanto pare ha rallentato anche i tempi della ricostruzione dopo il disastroso sisma che ha colpito il centro italia. Abbiamo visto che c’è stato un proliferare di provvedimenti normativi (post sisma) il che dimostra che c’è bisogno di una legge quadro che possa predeterminare le regole sugli interventi da fare nel caso in cui si verifichi un terremoto. 

Nel suo collegio sembrerebbe essere un testa a testa tra lei e Fioravanti del Centrodestra…

Così sembrano dire alcuni sondaggi. Al momento leggo nelle pagine dell’Huffington Post che il Movimento 5 Stelle risulta vincente alla Camera nel collegio uninominale di Ascoli piceno. Ad ogni modo io vado avanti per la mia strada. Ho i miei obiettivi e voglio concentrarmi su quelli perché sono convinto che possono dare un aiuto concreto a rilanciare l’economia del paese. In ultima analisi: giustizia civile più rapida, meno burocrazia, lotta contro gli sprechi della politica e la corruzione per recuperare le risorse necessarie a ridurre la pressione fiscale.

Se dovesse diventare deputato, quale sarebbe la prima battaglia per il Piceno che porterebbe in Parlamento?

Se dovessi diventare deputato mi metterei subito al lavoro per una legge quadro che disciplini gli interventi da adottare nel caso in cui si verifichi un sisma e di alleggerire le procedure che rallentano la ricostruzione. Presenterei subito anche un progetto di legge (che per la verità ho già abbozzato) per l’accelerazione e la semplificazione del processo civile che significa attirare investimenti stranieri anche sul nostro territorio e quindi nuovi posti di lavoro. 

Per quanto riguarda la sanità, il dibattito di questi giorni sembra concentrato esclusivamente sull’ospedale unico. In realtà credo che i problemi dei cittadini siano altri: le interminabili liste d’attesa per gli esami diagnostici, le ore di fila al pronto soccorso, i reparti che chiudono. Io voglio riportare l’attenzione su questi aspetti centrali nella vita quotidiana della gente. Vorrei poi chiarezza sui costi di una eventuale nuova struttura e sui motivi che potrebbero impedire di indirizzare tali risorse al miglioramento delle strutture esistenti. 

Leggendo il programma elettorale del Movimento, alcuni critici hanno sottolineato come i 5 Stelle siano rimasti vaghi su temi centrali come Europa e immigrazione. Qual è la sua opinione riguardo questi due punti così delicati? 

Partiamo dall’Europa. Il Movimento in proposito ha chiarito la sua posizione, ossia il bisogno di una governance da riformare, di una maggiore solidarietà necessaria dai paesi fondatori, e di una più stretta collaborazione con quelli dell’Est del continente.

Per quanto riguarda l’immigrazione credo che nessun partito politico abbia compreso che il problema va affrontato su due fronti. Il primo è quello legato all’emergenza di fronteggiare il problema. Il movimento propone di rafforzare la Cooperazione internazionale finalizzata anche alla stipula di trattati per i rimpatri; propone  anche 10.000 nuove assunzioni nelle commissioni territoriali per valutare, in un mese, come negli altri paesi europei, se un migrante ha diritto a stare in Italia o no. Il secondo è quello di intervenire sulle cause.

Per usare una immagine freudiana: quando un fiume straripa bisogna interrogarsi sugli argini che l’hanno “ingabbiato” piuttosto che sulla potenza delle sue acque. Ma come è possibile dire: “Aiutiamoli a casa loro!” se poi si continuano a finanziare i signori della guerra? 

Il Movimento 5 Stelle è il primo partito del paese ma se vorrà governare dovrà trovare l’appoggio di altre forze politiche. Lei guarderebbe in quest’ottica più a destra o a sinistra?

A questa domanda ha già risposto più volte Di Maio: il Movimento non fa alleanze, ma ha un programma che porterà all’attenzione del Parlamento. Chi vorrà starci sarà il benvenuto. Lei sa bene che il Movimento 5 Stelle non ha una connotazione che lo possa collocare a destra o a sinistra. Al contrario nel suo interno sono confluiti tutti quelli che sono rimasti delusi da una politica che
ha sempre fatto promesse durante le campagne elettorali e che non le ha mai mantenute, che ha preso in giro i cittadini italiani quando hanno espresso la loro volontà durante i referendum come quello in cui si era deciso di abolire il finanziamento pubblico ai partiti. Ora queste persone chiedono che venga data a loro la possibilità di governare il Paese.

Chiusura d’obbligo su quello che è avvenuto a Macerata che segue l’incendio di Spinetoli, come mai anche nelle Marche è così alta la tensione sociale? 

Quello dei migranti è un tema epocale, per il quale non esistono ricette semplici. Io credo che sia stato gestito male, in questi anni, sia dai governi di destra che da quelli di sinistra. Detto questo, è inaccettabile che ci sia tolleranza o peggio accondiscendenza verso atti criminali, disumani e razzisti. La tensione è palpabile ma sono convinto che un rapporto più stretto tra le istituzioni e i cittadini, un processo di accoglienza più razionale, possano contribuire ad allentarla.

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