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Continuano le nostre interviste ai candidati alle prossime politiche 2018, questa volta è il turno di Marco Fioravanti, presidente del Consiglio comunale di Ascoli Piceno e coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia, scelto dall’intera coalizione di centrodestra per guidare la candidatura al collegio uninominale Marche Sud. 

Marco Fioravanti, tutto il Paese è scosso dopo gli avvenimenti di Macerata. Cosa sente di rispondere a chi accusa il Centrodestra di gettare benzina sul fuoco sul tema dell’immigrazione?

I cittadini lo sanno: da tempo cerchiamo di mettere in guardia sullo stato di agitazione che c’è nel Paese sul tema migranti. I cittadini non si sentono sicuri perché il sistema di accoglienza fa acqua e il Pd non è riuscito a risolvere falle che anche la magistratura ha individuato. Occorre un controllo maggiore e verificare le posizioni di chi arriva sulle nostre coste per creare un contesto vivibile nel nostro Paese. Ma le pare che non mi facciano male le centinaia di morti del canale di Sicilia? Per noi la vita umana è sacra e per questo occorre trovare soluzioni serie. Non mi pare che questa mia posizione abbia il tono di agitare, al contrario, con una politica che sappia fare i conti potremmo risparmiare risorse e consentire dignità alle persone che arrivano con effettiva necessità di fuga da guerre e morte.

Ad Ascoli la maggior parte dei migranti sono ospiti dell’Oasi Carpineto, vuole ribadire quali sono i suoi rapporti con il Centro?

Come ho avuto modo di chiarire già numerose volte io dal 2014 sono in aspettativa senza percepire stipendio dalla cooperativa Giocamondo. Ne sono stato in precedenza direttore e ci occupavamo soltanto di turismo, di centri vacanza per bambini e famiglie. Quindi mentre a quel tempo, prima del 2014, ero socio lavoratore, dal 2014 sono solo socio. Non ho mai partecipato ad alcun Consiglio d’amministrazione e quindi non ho preso decisioni di qualsiasi genere. Quanto ai migranti, questo tema è stato preso in considerazione come attività nel 2015 e, tra l’altro, era stata costituita un’altra cooperativa per lo scopo. Nel 2014 l’unico elemento del quale mi sono preoccupato è stato quello di verificare se ci fosse incompatibilità tra il mio ruolo di amministratore pubblico (presidente del Consiglio comunale) e l’essere socio di una cooperativa. Ebbene questa incompatibilità non esiste perché Giocamondo non ha percepito neppure 1 euro dal Comune di Ascoli Piceno, anzi paga al Comune una tassa di occupazione di suolo pubblico per il trenino explorer. Quanto ai migranti invece una cosa la posso affermare: con la giunta e il Consiglio comunale di Ascoli abbiamo ottenuto di diminuire di circa 100 persone il numero di migranti in città.

Con la divisione del Centrosinistra nel collegio uninominale alla Camera sembrerebbe essere una sfida tra lei e Cataldi del Movimento 5 Stelle, è ottimista a riguardo?

Non sottovaluto nessuno tra i candidati degli altri partiti, tuttavia il mio avversario nel Pd ha perso le primarie del suo partito in casa propria, quanto al Movimento 5Stelle, il partito della legalità della trasparenza e della democrazia in questi giorni dovrebbe giocare a nascondino con quello che Il Foglio e Repubblica scrivono. Il primo su quanto ha verificato il Garante per la Privacy sulla piattaforma Russeau e la protezione dei dati dei cittadini: la possibilità (per carità non l’hanno certo fatto) di intervenire addirittura sul voto. Insomma se c’è il famoso segreto dell’urna con Russeau, Casaleggio, Grillo e Di Maio sapranno anche, esagero, di che colore può essere l’abbigliamento intimo degli elettori. Guardate quanti ricorsi e fuga dai 5 Stelle stanno avvenendo. Poi ci sono i rimborsi spesa. Come sottolinea ancora Repubblica con tanto di documenti da Bruxelles, sui rimborsi per spese sostenute e non dovuti da Cristina Belotti, responsabile comunicazione per i 5 Stelle al Parlamento europeo. Era in Italia per altri fatti, non per missioni europee, e non a Bruxeselles. Alla faccia della trasparenza. A questo punto spero che l’avvocato Cataldi non sia a conoscenza di questi fatti, io mi sentirei in imbarazzo a far parte dei 5Stelle. Sulla democrazia passo: dipendono da una società privata che decide tutto, sono contro il finanziamento pubblico ai partiti, poi gli eletti debbono pagare 300 euro a testa ogni mese (soldi da stipendi pubblici) a Russeau. Alla fine si quoteranno in Borsa?

Nel programma di Fratelli d’Italia grande spazio viene dedicato al tema della famiglia, dove si dovrebbe andare a migliorare?

Il centrodestra pone la famiglia come primo e fondamentale nucleo della società, per questo propone un Piano straordinario per la natalità con asili nido gratuiti e consistenti assegni familiari più che proporzionali al numero dei figli, il Quoziente familiare, la Tutela del lavoro delle giovani madri, la Difesa delle pari opportunità e tutela delle donne con riconoscimento pensionistico a favore delle madri infine l’Obiettivo di piena occupazione per i giovani attraverso stage, lavoro e formazione. Fratelli d’Italia ha presentato un pacchetto articolato di proposte che pone alla base della sua futura azione di governo divise in tre filoni: fiscale, lavoro e promozione diretta della natalità. Primo filone: l’imposizione fiscale generale va spostata dalla persona al nucleo famigliare; va reso proporzionale l’aumento dell’assegno familiare all’aumentare dei figli e i beni per la prima infanzia vanno esclusi dal campo Iva. Secondo filone: incentivi alle aziende che hanno il coraggio di assumere una donna in età fertile e strumenti che rendono questa assunzione agevole. Terzo filone: introduzione del “reddito per l’infanzia”, ovvero un sostegno di 400 euro mensili per i primi tre anni di vita dei bambini delle famiglie in difficoltà.

Passiamo alla flat tax, con un’aliquota al 23% per fare un esempio lo stipendio netto del portiere del Milan Donnarumma passerebbe da 6 milioni a 8,55. Non c’è il rischio così di fare un favore ai ricchi e di cambiare poco o nulla per i redditi medio-bassi?

So che questo esempio è un classico slogan del centrosinistra. Ma se davvero vogliamo far ripartire il Paese occorre abbassare le tasse e farle quindi pagare a tutti. Se è vero che si calcola in 100 miliardi l’evasione fiscale, con questa scelta si otterrà che tutti converranno che pagare è più conveniente. In una sola volta, non con una esagerata complicazione burocratica e scadenze fiscali in tutto l’arco di un anno. Se è vero che dobbiamo far ripartire le imprese, e quindi creare nuova occupazione, dobbiamo facilitarne il compito. E se dunque con questo sistema si andrà a decurtare di molto quella enorme somma di evasione, si potrà creare un nuovo welfare per i più fragili con maggiori servizi alle persone e alle famiglie.

Un tasto dolente per il Piceno è senza dubbio quello del lavoro. Se dovesse essere eletto, quale sarebbe il suo primo impegno a riguardo?

C’è una riflessione importante da fare: oggi cosa differenzia il Piceno e il Fermano dal Mezzogiorno d’Italia. Al di là di una crisi strutturale che ci attanaglia poi, purtroppo, è arrivato anche un terremoto con ben quattro episodi ripetuti tra 2016 e 2017. Allora giudico indispensabile che le zone del cratere sismico siano comprese negli stessi incentivi che fino all’Abruzzo consentono sgravi contributi fino ad 8 mila euro per chi assume a tempo indeterminato i giovani. Non lo vogliamo per sempre perché, come è noto, noi marchigiani ci rimbocchiamo le maniche. Però questo tipo di ausilio allo sviluppo dovrebbe durare almeno 5 anni. A quel punto si potrà valutare lo stato dell’arte e verificare cosa è accaduto. Io sono convinto che ci sarebbe un innesco virtuoso per l’occupazione giovanile e un rilancio del nostro sistema produttivo.

Il Centrodestra a livello nazionale viene dato in testa nei sondaggi ma il pareggio elettorale sembrerebbe incombere. Nel caso, meglio le larghe intese oppure il ritorno alle urne?

Fratelli d’Italia ha sempre avuto un percorso chiaro con i suoi elettori, con gli italiani: occorre trasparenza. Non abbiamo mai accettato compromessi che andassero contro l’interesse degli italiani e quindi si proseguirà su questa strada per non alimentare il partito dell’astensione e far capire alla gente che possono avere fiducia in noi. E’ chiaro quindi nell’ipotesi peggiore un ritorno alle urne. Ma non si verificherà questa ipotesi perché in queste elezioni la gente ha capito da che parte stare e sceglierà il centrodestra per dare un Governo che non lo faccia restare fanalino di coda in Europa.

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