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Presentata una nuova ondata di bandi Regione Marche a favore dello sviluppo rurale e della riqualificazione di borghi rurali e centri storici. Insomma, una serie di risorse per agevolare la ripresa economica delle aree devastate dal sisma dove l’attività agricola contribuisce in maniera notevole alla formazione del reddito locale, ma anche per contrastare l’abbandono e lo spopolamento delle aree interne.

Otto bandi per lo sviluppo rurale

La Giunta regionale ha approvato i criteri e le modalità per accedere ai contributi previsti da otto bandi, di prossima emanazione, del Programma di sviluppo rurale (Psr) 2014/2020. A disposizione degli agricoltori marchigiani interessati ci saranno oltre 34,1 milioni di euro. Sulla base delle annualità precedenti, sono attese 8 mila domande di finanziamento che verranno gestite con il Sian (Sistema informativo agricolo nazionale di Agea: l’Agenzia per le erogazioni in agricoltura).

Il primo bando, che verrà emanato a giorni, prevede, per tutti gli agricoltori delle aree montane che ne faranno richiesta, l’erogazione di 200 euro ad ettaro. Questo aiuto è fondamentale per ridurre il rischio di abbandono delle aree interne, aggravato in maniera drammatica dagli eventi sismici dello scorso anno.

I restanti bandi riguarderanno la gestione sostenibile dei pascoli, la conservazione del patrimonio genetico regionale animale e vegetale, l’adozione e il mantenimento di pratiche e metodi biologici, le compensazioni per l’attività agricola svolta nelle zone a tutela ambientale e forestali.

 

Per i borghi rurali e centri storici

Contro lo spopolamento dei piccoli insediamenti collinari e montani interviene il bando del Psr (Programma di sviluppo rurale) per il 2018 che assegna risorse ai Comuni con popolazione inferiore a cinquemila abitanti e alle borgate con meno di settecento residenti.

I centri abitati dovranno avere caratteristiche storico-architettonico di pregio e i nuclei risultare di antico insediamento. Dovranno ricadere nelle aree Leader (dove i progetti di sviluppo rurale sono realizzati dai Gal – Gruppo di azione locale, con partenariato tra pubblico e privato) e in quelle definite “interne” (Programmi quadro aree rurali).

A disposizione degli investimenti ci sono 11,4 milioni di euro per interventi di riuso e riqualificazione dei centri storici e la realizzazione di piccoli impianti di teleriscaldamento da energia rinnovabile di pubblica utilità. L’infrastruttura da recuperare dovrà essere di piccola scala, cioè con un costo di realizzazione inferiore a 300 mila euro. La Giunta regionale ha approvato i criteri che serviranno a emanare il bando.

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