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Arriva il progetto We Are In, ovvero un progetto si pone come obiettivo di promuovere il benessere e l’inclusione sociale delle famiglie con un membro disabile all’interno e che per tale motivo hanno bisogno di aiuto.

Ciò grazie al lavoro dell’associazione La Meridiana, Asur Area Vasta 5, Comune di Ascoli Piceno e Acli, con il supporto della Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno.

A presentarlo Roberto Zazzetti, il vicepresidente dell’associazione La Meridiana Giorgio Bisirri, Vinicio Alessandroni di Asur Area Vasta 5 e la psicologa Silvia Colomba.

Questo progetto – spiega proprio Vinicio Alessandroni – ha un grande merito, ovvero, quello di aiutare su più livelli. Infatti aiutando le persone disabili si aiutano anche le loro famigli e si permette loro di inserirsi nella società evitando il fenomeno dell’emarginazione sociale.

Di solito le famiglie con un membro disabile si trovano completamente assorbite nell’assistenza al proprio familiare bisognoso e non riescono a ricavare un loro spazio per dedicarsi ad altre attività. Per questo si è pensato di mettere in campo una rete assistenziale per favorire l’autonomia delle persone con limitazioni e delle loro famiglie.

Ascoli news, in cosa consiste il progetto We are in

L’intervento, quindi, è stato pensato per migliorare le condizioni di accesso ad interventi e servizi territoriali, attraverso la predisposizione di un “peer counselling”, ovvero un servizio di consulenza tra pari, cioè tra persone con una situazione iniziale analoga o con problemi simili, che, nella ricerca delle migliori soluzioni, partono dalle proprie esperienze e conoscenze.

In questa situazione il “peer counselor” cerca di fornire all’altra persona o famiglia gli strumenti necessari per risolvere autonomamente le proprie questioni e problematiche.

Si cerca poi di promuovere interventi di mutuo-auto aiuto che mirino a stimolare le risorse ed il talento delle persone in difficoltà, offrendo l’opportunità di mobilitare competenze ed atteggiamenti positivi, lavorando sulla dimensione del confronto e dello sviluppo emozionale.

Inoltre, si va a sostenere la costruzione di reti di famiglie accoglienti, competenti e motivate, per la sperimentazione di percorsi innovativi di accompagnamento e sostegno della persona disabile.

Infine valorizzando il tempo libero, offrendo esperienze laboratoriali e sportive utili a promuovere l’integrazione dei soggetti più vulnerabili.

We are in: le attività previste

Per mettere in pratica tutto ciò è necessario organizzazione di un percorso formativo, della durata di 20 ore, finalizzato a formare 5 peer counsellor nel settore della disabilità; costoro saranno impiegati in uno sportello di informazione  a tutto tondo, che va dai servizi offerti dal territorio a consigli su come attivare le proprie potenzialità in risposta ai bisogni di cui sono portatori.

per quanto riguarda i gruppi di auto aiuto – che si dovrebbero riunire una volta ogni due settimane – invece,  le attività prevedono: animazione, condivisione degli obiettivi, delle aspettative e dell’organizzazione interna, incontri con professionalità esperta, che accompagni a verificare il percorso e a rinegoziare gli obiettivi comuni e le migliori modalità per conseguirli.

Nella “rete di famiglie accoglienti” verranno coinvolte, con il supporto del comune,  famiglie sensibili (15 si stima) , a cui verranno proposte tipologie di intervento a favore di situazioni di disagio, personalizzate a seconda delle esigenze dei minori e delle rispettive famiglie. 

Sarà, quindi, un servizio socio-educativo che integra temporaneamente la famiglia fragile, per accompagnarla, favorendo la costruzione di relazioni significative e lo sviluppo di progettualità individuali.

L’obiettivo è quello di promuovere la cultura dell’accoglienza e della solidarietà tra famiglie, e attivare  quindi forme di “mutualità tra famiglie” (es. accompagnare un bambino a scuola, occuparsi di lui alcuni pomeriggi alla settimana, portarlo in vacanza, accoglierlo per qualche fine settimana, aiutarlo nei compiti).

Si prevede la conduzione di un corso formativo preliminare della durata di 20 ore, rivolta alle famiglie, sui temi dell’esclusione sociale, sulle tecniche di mediazione familiare, su come impostare i rapporti con le famiglie di origine, sugli strumenti e metodologie d’intervento.

Particolare risalto verrà attribuito, alla costituzione di un rapporto privilegiato tra una famiglia, in situazione di rischio o marginalità sociale, e una famiglia che “affianca” la prima senza sostituirla, rafforzandone le competenze e le risorse genitoriali, sostenendo il minore e la sua famiglia di origine nel difficile percorso dell’inclusione sociale e nella cura ed educazione dei figli.

Infine un’attività dedicata ai giovani, ovvero il laboratorio di fumetto creativo, che si propone di trovare situazioni ed attività in grado di avvicinare i giovani alla multiculturalità mediatica  in maniera educativa, ovvero indirizzandoli ad un corretto utilizzo dei codici e degli strumenti con cui si creano e diffondono i messaggi, istruendoli contemporaneamente anche circa i possibili rischi che sono connessi a tale pratica.

 

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