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Nel lontano Giappone, i manga giapponesi destinati alle ragazze giovani con un’età compresa tra i 15 e i 30 anni vengono chiamati Shojo e Josei.  Apparentamenti riferiti al solo genere femminile e a una  piccola fascia d’età  hanno negli anni  conquistato consensi unanimi e maggiore attenzione, più di quanto un comune fumetto d’amore potesse sperare, come il caso di Nana Manga.

I manga giapponesi per ragazze

Trame non sempre semplici e alla portata di tutti, personaggi a volte ambivalenti e linguaggi talvolta sconci sono solo alcuni degli ingredienti tipici dei manga per ragazze che hanno aiutato a far crescere di popolarità questo genere. Mirando alle giovani gli Shojo i Josei erano stati tacciati inizialmente come storielle frivole per far sognare adolescenti romantiche.

Nulla a che vedere con la realtà. Questi fumetti presentano una vasta gamma di situazioni, dai rapporti turbolenti con i genitori, i quali dispotici e arroganti non fanno altro che ostacolare i figli, le prime esperienze con l’altro sesso, fino ad arrivare a temi più delicati, come le identità sessuali ambigue o il concetto di ‘maschera’, ovvero la falsità delle persone che per avere successo nella vita e nella società mostrano un carattere diverso dal proprio.

Nana Manga: la trama

Tra i Josei più caratteristici e tra i più venduti, con una cifra pari a 1.500.000 a volume, vi è  l’ultimo manga della famosa autrice giapponese Ai Yazawa: Nana.  Ambientato nel Giappone odierno, presenta le vicende di due ragazze ventenni accomunate dallo stesso nome e dall’uguale decisione di trasferirsi a Tokyo: Nana “Hachi” Komatsu e Nana Osaki.

Le due giovani prendono lo stesso treno diretto alla capitale giapponese, ed è lì che si conoscono.

Separate alla stazione, si incontreranno successivamente per caso in un appartamento che entrambe hanno intenzione di prendere in affitto: decideranno di essere coinquiline e di dividere insieme la vita quotidiana.

Legate dallo stesso nome le due protagoniste non potrebbero essere più diverse:  Nana Osaki, all’apparenza chiusa e scorbutica, è in realtà animata da un desiderio; vuole  ottenere successo e fama con una  band; mentre Nana Komatsu, dolce e vivace  vuole  inizialmente  raggiungere il suo fidanzato, Shoji per diventare finalmente una donna matura e indipendente.

Se i desideri, le ambizioni e il carattere fanno da spartiacque la loro conoscenza iniziale non fatica però a tramutarsi in un fortissimo legame.

Scoprendo i segreti l’una dell’altra  troveranno la forza di aiutarsi a vicenda nelle situazioni sia d’amore che quotidiane. La giovane cantante dovrà affrontare un vecchio amore mai del tutto dimenticato, mentre Hachi, chiamata così  in onore del famoso cane Hachiko per il suo carattere docile e obbediente, dovrà sostenere la dolorosa rottura con il fidanzato. 

Ma la Yazawa, pur costruendo il manga attorno alle 2 protagoniste non ha dimenticato di creare dei co- protagonisti degni di questo nome.

Primi fra tutti i componenti della band di Nana, i Black Stones, ‘Blast’ : il mansueto e incline al bere chitarrista Nobuo, il giovanissimo ma molto maturo bassista Shin e il  leader della band e batterista Yasu. Questi ultimi si troveranno poi a sfidarsi con un’altra band  già molto popolare in Giappone: i Trapnest, composti dal bassista e chitarrista Ren, dalla bellissima e ambigua cantante Reira e dal freddo e donnaiolo Takumi.

La battaglia fra le due band non si svolgerà solo sul palco. Grazie ai flashback veniamo a conoscenza della relazione tra Ren e Nana. La loro storia, per quanto intensa e vera, finì per l’abbandono di Ren verso il successo, e questo portò la giovane a cercare più di ogni altra cosa la fama come cantante.

Si contrappone alla loro relazione quella tra Hachi e Takumi. Descritto da tutti come un donnaiolo è un uomo che mette il lavoro al primo posto. Instancabile e stakanovista, con il suo comportamento metterà sempre a dura prova il rapporto con Hachi.

Nana e Ai Yazawa

Nonostante il successo ottenuto Nana è croce e delizia per gli appassionati del genere. La Yazawa è stata colpita da un’artrosi cronica alla mano destra, quella che ha sempre usato per disegnare i suoi capolavori. A causa di questa malattia così improvvisa e devastante per una disegnatrice ha posato la matita ‘per sempre’ in quanto caduta in una profonda depressione.

Così facendo il suo lavoro è rimasto senza un finale, e quei personaggi così amorevolmente creati si sono trovati abbandonati.

Le speranze ancora oggi rimangono vive nei fan di Nana, i quali sognano tuttora un lieto fine. Ma se Nana ci ha insegnato qualcosa è che per coltivare ciò che si ama, è necessaria la pazienza, anche se tanto è scarsa la pazienza quanto è più grande l’amore che proviamo.

Nana

 

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