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Il sindaco Guido Castelli torna sulla polemica ospedale unico Piceno e lo fa con un video sulla propria pagina Facebook, in cui fa il punto sulla mobilitazione cittadina e la grande manifestazione già annunciata per metà settembre.

La protesta della città, guidata dall’amministrazione comunale, quindi, non subisce battute d’arresto  nemmeno a Ferragosto e procede dritta verso una manifestazione popolare.

Ospedale unico piceno, il punto di Castelli

Il sindaco ricorda che è stato costituito un comitato per la raccolta delle firme contro l’ospedale unico piceno “voluto dal presidente Ceriscioli” e che la raccolta firme prosegue a vele spiegate. 

“Gli ascolani hanno risposto in maniera davvero convincente all’appello dell’amministrazione pubblico finalizzato a cancellare la decisione di Ceriscioli tesa a eliminare il nostro ospedale“.

Oltre alla raccolta firme, per la città c’è anche una campagna di affissione pubblica per descrivere il progetto del “Partito Democratico, che grazie ad alcuni collaborazionisti locali, come Anna Casini, che si dice ascolana ma in realtà sta combattendo contro Ascoli e che sta mettendo a repentaglio il diritto alla salute dei nostri concittadini”.

E a proposito della vicepresidente della Regione, qualche giorno era intervenuta anche lei su Facebook:

Castelli: noi volevamo l’azienda ospedaliera

Il sindaco continua dicendo che non intende smettere di informare la cittadinanza, anche la più distratta, dal progetto confezionato dal PD a danno delle città di Ascoli e San Benedetto, visto che “l’ospedale di Spinetoli, che dovrebbe sintetizzare e annullare quelli di Ascoli e San Benedetto, sarà privo di quelle caratteristiche minime che poteva farlo assomigliare a un’azienda ospedaliera”.

E in merito alle polemiche del PD locale sul sostegno iniziale del sindaco ascolano al progetto dell’ospedale unico piceno, Castelli rispedisce le accuse al mittente.

“Noi abbiamo sempre sostenuto negli anni che la sola condizione che poteva giustificare la realizzazione di un ospedale unico tra Ascoli e San Benedetto, offrendo tra l’altro anche un’area localizzata a Campolungo, sarebbe stata la realizzazione di un’azienda ospedaliera, unica garanzia organizzativa per avere certezza di risorse, personale e prestazioni di alta eccellenza. 

L’ospedale di Spinetoli non è nemmeno lontanamente un’azienda ospedaliera, tanto è vero che alcuni servizi essenziali saranno degradati a mere attività ambulatoriali, come la radiologia interventistica, l’emodinamica, il servizio di nefrologia e dialisi. Una follia”.

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