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Parte dall’Anci la proposta di legge per l’Educazione alla cittadinanza nelle scuole. La legge di iniziativa popolare si prefigge l’introduzione dell’insegnamento di educazione alla cittadinanza come materia con voto autonomo, nei curricula scolastici di ogni ordine e grado.

La proposta di legge di iniziativa popolare è arrivata anche nel Piceno.

“Questa proposta – si legge nel documento diffuso dall’Anci (Associazione nazionale Comuni italiani) – che non vuole in nulla sminuire quanto già in opera negli ordinamenti scolastici, vuole esprimere il sentire comune a tanti sindaci e amministratori locali che avvertono tutta l’urgenza di operare per una maggior diffusione del senso di appartenenza alla comunità dei cittadini e delle cittadine italiani. I Comuni si mettono quindi a disposizione per accompagnare con progetti integrativi dell’offerta formativa l’introduzione dell’ora autonoma di educazione civica, soprattutto con riguardo alla conoscenza del funzionamento e del valore delle istituzioni locali”.

Educazione alla cittadinanza, la proposta di legge

Portare tra i banchi di scuola l’educazione alla cittadinanza vorrebbe dire, secondo in promotori dell’iniziativa, “buoni cittadini”. Questo attraverso l’approfondimento di alcuni temi come lo studio della Costituzione, lo studio del principio di uguaglianza, educazione alla legalità, educazione al rispetto dell’altro, educazione ambientale, educazione digitale, educazione alimentare.

L’ordinamento attuale, in vigore dal 2008, non garantirebbe infatti lo sviluppo delle competenze di cittadinanza e Costituzione dal momento che sono affidate in modo generico a tutti i docenti, in particolare a quelli di storia e geografica, filosofia e giuridica. 

Per far questo i promotori dell’iniziativa credono che la programmazione debba essere affidata ad una commissione ad hoc presso il Miur nella quale possa essere integrato anche il punto di vista degli enti locali il compito di individuare come modulare il monte orario e come introdurre l’insegnamento e individuare le più adatte modalità di valutazione dell’apprendimento di questo insegnamento.

“E’ tratto irrinunciabile della presente proposta – si legge – la presenza di una valutazione che trasmetta chiaramente agli studenti e alle loro famiglia il senso e l’importanza, coralmente riconosciuti, dell’essere cittadini competenti e consapevoli della loro appartenenza alla comunità”.

Per leggere il testo integrale della proposta di legge è possibile cliccare qui.

La proposta di legge, via all’iter

Il 14 giugno 2018 la proposta di legge è stata depositata in Cassazione e il 15 dello stesso mese l’annuncio è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.137. Il 20 luglio è iniziata la raccolta firme, ne serviranno minimo 50mila. Solo poi approderà in Parlamento.

 

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