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In questi giorni abbiamo sentito parlare del disegno di legge del senatore leghista Pillon e del ddl Pillon, accendendo i riflettori su affido condiviso, mantenimento, bigenitorialità perfetta in caso di separazione di una coppia.

Il disegno di legge a prima firma Pillon è arrivato in commissione Giustizia del Senato lo scorso 10 settembre 2018. Un disegno di legge che non ha risparmiato critiche dall’opinione pubbliche e dall’opposizione tanto che le donne Pd si sono schierate contro questo provvedimento ritenendolo retrogrado e mettendo a rischio le donne vittime di violenza. Anche la situazione all’interno della maggioranza non è delle migliori. Lega e Movimento 5 Stelle infatti hanno aperto un confronto e la richiesta da parte dei pentastellati di un approfondimento proprio in tema famiglia anche in virtù del Contratto di Governo siglato.

Ma andiamo a vedere nello specifico cosa contiene il Ddl Pillon.

Cosa prevede il ddl Pillon

Il ddl Pillon introduce la “bigenitorialità perfetta” ovvero in caso di separazione di una coppia, il mantenimento dei figli, il loro affido, e di conseguenza i costi e il tempo passato con loro, devono essere equamente divisi tra padre e madre.

Nel disegno di legge viene anche sostenuta l’importanza della mediazione per le coppie con figli affinché siano aiutate a trovare un accordo nell’interesse dei minori a prescindere dai rapporti tra i due genitori.

Inoltre nel disegno di legge si supererebbe la cifra forfettaria stabilita a copertura delle spese dei figli; tale cifra sarebbe poi divisa equamente tra i genitori in base a quanto guadagnano. Ciò significa che le spese vengono pagate a metà tra padre e madre; se una donna è priva di reddito le spese toccheranno al padre.

Infine, nel disegno di legge si propone di contrastare il fenomeno dell’alienazione genitoriale, ovvero quella situazione che si viene a creare quando uno dei due genitori tende ad essere escluso dalla vita dei figli.

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