Articolo
Testo articolo principale

Alla vigilia della conferenza dei sindaci per esaminare il piano sanitario, il sindaco Guido Castelli torna sull’ospedale unico e avverte: domani chiariremo che non siamo e non saremo cittadini di serie B. 

“Premetto che sul piano sanitario, io non parlo senza un mandato della comunità, difatti ho fissato per la fine di ottobre il consiglio comunale aperto proprio per raccogliere la volontà è l’indirizzo dei miei cittadini sulla questione sanitari”. 

Leggi anche: Ospedale unico Piceno, Castelli chiarisce: noi volevamo l’azienda ospedaliera

Ospedale unico, i dubbi di Castelli

“Voglio precisare e confermare la mia posizione per quanto riguarda l’ospedale: con il suo atteggiamento, Ceriscioli ha confermato di non essere il presidente di tutti i Marchigiani e sicuramente di non essere il presidente dei cittadini che abitano nella provincia di Ascoli Piceno.

Ha dimostrato che ha un’unica volontà, quella di dividere il cittadini del Piceno, un po’ come sempre ha fatto il PD che negli ultimi anni ha collezionato sconfitte proprio perché ha cercato sempre e comunque di forzare le situazioni inseguendo interessi di nicchia.

La situazione è veramente kafkiana perché stiamo parlando di un ospedale e di una rete ospedaliera senza che vi sia un atto amministrativo con debita copertura economica che riguardi questo tema.

Insomma una politica senza né capo né coda rispetto alla quale noi in maniera forte e chiara ribadiamo la nostra posizione, chiedendo che vi sia un atto amministrativo con tanto di copertura economica che documenti la volontà reale di Ceriscioli nel realizzare l’ospedale”.

La posizione del comune di Ascoli

Il sindaco di Ascoli chiarisce la posizione del territorio: “noi saremo sempre della stessa posizione che sosteniamo addirittura dal 2008 quando vero da consigliere regionale proposi con un’apposita proposta di legge regionale la realizzazione dell’Azienda Ospedaliera Marche Sud su due plessi: questa è la posizione del comune di Ascoli. Le città hanno diritto di avere il loro ospedale e parlo sia di Ascoli che di San Benedetto”. 

Castelli pensa a all’azienda ospedaliera prevista nel piano approvato nel 2012, con efficacia fino al 2014, una soluzione che, secondo il primo cittadino, eviterebbe anche gerarchie fra i due ospedali: un nuovo plesso a San Benedetto e una riqualificazione profonda ad Ascoli con opportune risorse.

Azienda ospedaliera Marche Sud, di cosa si tratta

Ecco allora il confronto con Marche Nord. “Chiediamo in definitiva pari dignità con la provincia di Pesaro, dove prefetto dell’ultimo protocollo d’Intesa siglato dalla regione e dal Comune di Fano mi sarà un azienda ospedaliera, un ospedale di base a Fano, ricompreso dell’Azienda Ospedaliera, una super clinica già convenzionata con posti letto a Fano e addirittura uno stabilimento in periferia a Pesaro per attività di tipo oncologico, su cui sono stati investiti quasi 7 milioni di euro”.

Castelli avverte il presidente della Regione Marche: “chiediamo di non essere cittadini di serie B, questo lo preciseremo domani ulteriormente, ma non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire”.

E chiosa su Ceriscioli: “la sensazione è che l’atteggiamento di Ceriscioli tradisca la consapevolezza di essere a fine corsa, del resto solo chi è a fine corsa nomina un ex senatrice non rieletta del Partito Democratico che non si è mai occupata di liste d’attesa, uno dei problemi più seri della sanità marchigiana”.

Leggi qui: Sanità Marche, nominati i nuovi direttori di Area Vasta

TAG: , , ,