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Il nuovo presidente della Provincia di Ascoli, Sergio Fabiani, mette a fuoco, nero su bianco, gli obiettivi del suo mandato, con un focus particolare sulla questione terremoto.

Assieme a lui, questa mattina nella sede ascolana del partito Democratico, hanno parlato anche Paolo d’Erasmo e gli altri esponenti del PD orgogliosi ed entusiasti del risultato raggiunto con le elezioni provinciali.

Sergio Fabiani, il risultato delle provinciali

Sono passati solamente due giorni alle votazioni provinciali ma già il Presidente neoeletto Sergio Fabiani ha le idee abbastanza chiare  su  cui basare il suo lavoro. Sergio Fabiani è il sindaco di Montegallo e succede a Paolo d’Erasmo che dal 2014 al 2018 ha ricoperto il ruolo di presidente, impegnandosi soprattutto per evitare il dissesto finanziario della Provincia di Ascoli.

Fabiani ha ottenuto 214 voti mentre Piunti, Sindaco di San Benedetto, 138; parlando di cifre, il primo ha vinto con 46.922 voti mentre il secondo 39.386.

Entusiasmo e orgoglio da parte di Fabiani: “è stato un lavoro di squadra in quanto abbiamo girato tutti i comuni, insieme ai sindaci, ai consiglieri e ai rappresentanti della Regione e questo ha dato dei risultati. Adesso c’è l’euforia che abbiamo vinto; l’altra notte non ho dormito per la contentezza con un numero così alto di voti”.

Tutti gli obiettivi del nuovo presidente

Sergio Fabiani stila la sua lista concentrandosi sulla questione terremoto. “Il mio obiettivo è istituire una Legge Speciale del Terremoto. Forse da martedì iniziano i lavori per il primo aggregato delle Marche nel mio capoluogo che sono 9 abitazioni”. Il presidente assicura un incontro coi sindaci trimestrale e l’inaugurazione di consigli itineranti nei comuni della Provincia di Ascoli.

E sui rifiuti assicura: “non apriremo le discariche perché dobbiamo salvaguardare la salute dei cittadini”.

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Le reazioni del PD ascolano

A essere entusiasta anche la Vice Presidente della Regione, Anna Casini, che affonda anche contro il sindaco Castelli.

“Dietro a questi numeri ci sono delle persone. Si è vista la differenza tra il rapporto concreto e amministrativo del territorio. Piunti almeno ha avuto il coraggio di mettersi a disposizione mentre invece la responsabilità grande è del Sindaco di Ascoli che lo ha ammesso senza tutela, evidentemente pensava di poter vincere ma non conosceva la realtà.

La vittoria di Fabiani dimostra proprio il divario che c’è tra quello che l’amministrazione di Ascoli pensa di rappresentare e quello che in realtà rappresenta; pensa di essere un capoluogo autorevole e di dettare la linea ma lo fa solo a parole e non a fatti. 

È stato riconosciuto invece che il PD e non solo, perché le persone che hanno votato Sergio sono state  tantissime, avevano come punto di riferimento persone che erano state sul campo e che si erano mosse con azioni concrete;  i rapporti creati dopo e durante il terremoto, sulle strade, che avevano creato d’Erasmo e lo stesso Fabiani che sono stati dei punti di riferimento soprattutto nella fase normativa.

Tutto ciò ha fatto la differenza durante questo periodo e la disponibilità che hanno avuto alcuni amministratori del Pd e non solo e la loro azione concreta rispetto invece al”effimero che viene raccontato sul giornale e che non ha nessuno concretezza”.

E sempre al centrodestra ascolano la Casini manda a dire: “C’è chi la sminuisce dicendo che non hanno votato i cittadini. Invece hanno votato gli amministratori e consiglieri , persone che hanno ben in mente cosa significa produrre azioni amministrative concrete ed efficaci . La differenza è stata tra l’efficacia e l’effimero. Dietro questi voti ci sono persone che Fabiani è andato a trovare, probabilmente il Sindaco di Ascoli e di San Benedetto non sapevano nemmeno come si chiamassero“.

Dello stesso parere il consigliere Fabio Urbinati.

“In queste elezioni anche se riguardavano solo gli amministratori c’era quella parte di elettorato che veniva dal mondo civico, da forze politiche che hanno avuto trasformazioni che potevano essere intercettare da altri schieramenti. Il centrosinistra ha e ha avuto degli ottimi amministratori noi e da lì che vogliamo ripartire. È stata la debolezza che il Sindaco Piunti ha dimostrato in questi due anni e mezzo di amministrazione, parte da un dato specifico; amministra la città di San Benedetto con un consenso popolare del 29%. Trovo delle grandi conferme sulla debolezza della mia città in un momento così importante in cui si sta discutendo su un argomento importante che è quello della sanità. Ripartendo dalle amministrative spero che sia di buon auspicio per il 2019”.

Prossimo obiettivo: le comunali 2019

Matteo Terrani si spinge alle prossime comunali 2019: “Oltre all’UDC abbiamo ricevuto l’appoggio di altre forze come la Sinistra Italiana, Rifondazione Comunista e di altre realtà che non hanno colori politici che insieme a noi vogliono continuare l’opera di risanamento. I nostri avversari erano convinti di vincere. Questo disegno aperto e conciso sarà il leitmotiv che ci porterà alle elezioni e sarà un’iniziativa pubblica e aperta a tutti indipendentemente dal pensiero politico”.

Secondo il Capogruppo del Pd, Ameli “Questa città è una città divisa, socialmente spacchettata, dove il confronto non c’è stato sulle diverse tematiche, abbandonata a sé stessa e che ha un degrado non urbano ma lo spirito civico. Noi dobbiamo portare avanti una ricostruzione civica della città che si basi su dei valori ma soprattutto sul confronto. Cominciamo a lavorare da qui a qualche settimana. Nuovi obiettivi basati sul confronto inclusivo e non escludente”.

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