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Tullio Pericoli torna ad Ascoli Piceno con un vero e proprio evento espositivo più che una semplice mostra. Si aprirà al pubblico il 23 marzo 2019 per chiudere a maggio 2020.

Con Tullio Pericoli, Ascoli Piceno, ferita dal sisma, si riavvicina al territorio e restituisce al paesaggio la sua rilevanza artistica e culturale. Le spese per l’esposizione,  fino all’importo massimo di 225.000 euro, saranno sostenute dalla Fondazione Carisap, che ha dato il via libera alla procedura per la realizzazione della mostra Forme del Paesaggio 1970-2018, dedicata al Maestro Tullio Pericoli. 

Tullio Pericoli torna ad Ascoli

L’esposizione proporrà 165 opere del Maestro, si aprirà il 23 marzo 2019 e chiuderà a maggio 2020, con un’eventuale proroga a settembre 2020. Avrà luogo presso il Palazzo dei Capitani  del Comune di Ascoli Piceno, in Piazza del Popolo.

La mostra sarà curata da Claudio Cerritelli e l’organizzazione e la gestione saranno realizzate da due professionisti locali indicati dal Maestro Pericoli, Carlo Bachetti e Maurizio Capponi, che hanno messo assieme una squadra di professionisti per l’evento.

L’esposizione consiste in un percorso antologico costruito attorno al tema del paesaggio. Le “forme del paesaggio” sono proposte, sala per sala, come un viaggio a ritroso nei quasi cinquanta anni di ricerca che l’artista ha dedicato a questo tema: a partire dalle opere più recenti si risale alle radici della pittura di Tullio Pericoli, tramite un susseguirsi di momenti analitici ed emozionali che esplorano il volto mutevole della nostra terra.

Eventi Ascoli, la mostra di Pericoli

Il periodo iniziale si identifica nel ciclo delle “geologie” (1970-1973), costituito da immagini stratificate, sezioni materiche, strutture sismiche. La fase successiva (1976-1983) pone in evidenza un diverso trattamento del tema paesaggistico con vedute luminose e lievi – acquerelli, chine e matite su carta- spazi aerei che l’artista concepisce come orizzonti immaginari, memorie di alfabeti, tracce di antiche scritture.

L’esplorazione di nuove morfologie paesaggistiche si avverte in un consistente gruppo di opere (1998-2009) che, dopo aver rappresentato lo scenario dei colli marchigiani, va progressivamente esplorando i dettagli della natura, i segni e i solchi delle terre.

Il paesaggio, dipinto per frammenti, è una mappa costruita con equilibri diversificati, rapporti instabili che l’artista coglie nella trama di stratificazioni materiche. L’esposizione documenta infine in modo ampio e articolato la stagione più recente (2010-2018) in cui Pericoli ha individuato nuove profondità del paesaggio, con continui rinnovamenti dell’esperienza pittorica.

La mostra sarà accompagnata da un catalogo edito dalle Edizioni Quodlibet.

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