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Durante la conferenza di fine anno del sindaco Guido Castelli assieme a tutta la sua giunta, si è fatto anche il punto sulla questione Saba ad Ascoli. 

Nelle ultime settimane, infatti, il clima politico era diventato ancor più feroce dopo ripetuti botta e risposta tra l’amministrazione comunale e la società privata che gestisce i parcheggi in città, che si sono conclusi con l’invio – finalmente – dei dati economici della Saba.

Numeri che consentono al Comune e alla commissione servizi comunali presieduta dal consigliere Simone Matteucci di fare il punto sullo stato di salute della convenzione. E qui arriva la sorpresa, perché la Saba avrebbe smentito le aspettative comunali sulla convenienza dei parcheggi. Ma spieghiamo tutto con precisione.

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Questione Saba, i conti non tornano

Quindi, andiamo per ordine: assieme alla convenzione tra Comune e Saba c’è anche un documento chiamato PEF, ovvero Piano Economico Finanziario, che costituisce il programma finanziario dell’investimento privato sui nostri parcheggi. 

Se da più parti gli ascolani hanno spesso millantato gli affari che la società privata fa con i nostri parcheggi da anni ormai, ebbene ecco la notizia: rispetto al PEF, la Saba ha dichiarato di avere margini annuali inferiori di 700.000 euro.

Una cifra niente male, insomma, dovuta soprattutto alla poca convenienza dei parcheggi di superficie – eccessivamente cari – che quindi fanno prendere cautela (e tempo) al Comune.

Insomma, se il Comune volesse oggi riacquistare i propri parcheggi dovrebbe sborsare 5,5 milioni di euro, ma pensando al mancato guadagno – chiamiamolo così – della Saba ogni anno ecco che appare chiaro il gap tra il prezzo dei parcheggi e il loro valore in termini imprenditoriali. 

Saba contro Comune, l’ipotesi riacquisto decade?

“Questo significa – ha detto chiaramente il sindaco – che daremmo alla Saba più di quanto vale”. Tuttavia, l’opzione del riacquisto dei parcheggi, assicura il primo cittadino, è pur sempre valida, ma occorre analizzarla alla luce di questi nuovi dati.

In ogni caso, una riflessione a parte dovrebbe comunque esser fatta sulla convenienza – non solo economica s’intende – della proprietà pubblica dei parcheggi della città, nonostante la tesi del guadagno della Saba di fatto oggi decada. Per non parlare del rischio contenzioso che, si sa, con una società come la Saba è sempre dietro l’angolo.

Quello che sembra, allora, è che la questione – nonostante il colpo di scena di fine anno – non finisca qui.

 

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