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Asur Marche, continua la battaglia dei comitati cittadini contro la decisione della Regione sulla costruzione del nuovo ospedale unico piceno. A dire la sua, questa volta è il comitato Obiettivo Salute Piceno, costituito circa un mese fa e presieduto da Andrea Cellini con Cinzia Ficcadenti e Mascia Parisciani.

Il neo costituito comitato muove velocemente i primi passi e ha già iniziato a collaborare con altri comitati provinciali quali l’Antidegrado di Ascoli ed Ambiente e Salute Piceno, nonché a livello regionale con il comitato Pro Ospedali Pubblici Marche, che raccoglie e porta avanti le battaglie dei comitato provinciali per mantenere i presidi ospedalieri già esistenti.

Asur Marche, l’indagine del comitato

Perché non vi sono risorse economiche per ristrutturare e potenziare gli ospedali già esistenti? Questa è una delle domande alle quali il comitato Obiettivo Salute Piceno ha cercato di rispondere, avviando un’indagine sulla relazione di bilancio di esercizio per l’anno 2017 pubblicata recentemente dall’Asur Marche. In particolare sono state prese in considerazione le uscite destinate al pagamento degli stipendi del personale dipendente.

C’è da premettere che nel 2017 il complesso ospedaliero marchigiano annoverava complessivamente 14.325 unità di personale dipendente, tra infermieri, amministrativi, dirigenti, medici specialistici e più in generale di tutte quelle figure professionali esercenti la professione sanitaria in forza presso l’Asur Marche.

Stando a quanto risulta dalla documentazione ufficiale il costo complessivo, in tema di retribuzione, per il personale è di circa 742.837.886 euro, cifra che divisa per le unità di personale darebbe come risultato uno stipendio pro capite di circa 51.000 euro l’anno.

Considerato che il personale infermieristico e quello inquadrato sulla stessa fascia (che è il più numeroso)  guadagna attorno ai 25/26.000 euro lordi l’anno  dove finiscono gli altri soldi? O meglio, in quali tasche? Verosimilmente potrebbero finire ripartiti negli stipendi della fascia dirigenziale o come benefit da progetti ed obiettivi raggiunti.

Cosa dice il comitato Obiettivo Salute

Questo è il dato di partenza ottenuto dal comitato, sul quale occorre fare chiarezza. “Se davvero non ci sono fondi per mantenere gli ospedali di provincia, come è possibile che si spendono così tanti soldi per gli emolumenti destinati a pochi soggetti?”.

Questa in sostanza la provocazione lanciata dagli esponenti del comitato, determinati a chiedere contezza quanto prima sui criteri di gestione delle risorse destinate alla sanità.

Ed ancora, come sottolineato dal presidente del comitato Cellini: “Non si è ancora arrivati a capo sull’incognita dell’Ospedale Unico Piceno, e la Regione non sembra considerare affatto che questa è una zona dove il tasso di anzianità è altissimo ed il posizionamento dei nosocomi è fondamentale e deve essere facilmente raggiungibile, devono rimanere i presidi nelle zone montane e deve essere necessariamente migliorata la viabilità per raggiungere gli ospedali, si fanno spese folli per il personale ma non si migliora il tessuto sanitario di questa zona”.

Rincara la dose Cinzia Ficcadenti, altra esponente del neo comitato che sottolinea come non è possibile procedere alla localizzazione di una struttura ospedaliera così importante senza aver ascoltato i cittadini che poi ne dovranno usufruire.

“Non è possibile che i Sindaci possano scegliere in nome e per conto dei cittadini su un argomento così delicato, rendendo , di fatto, questa una scelta meramente politica. Soprattutto quando, nel corso degli incontri che abbiamo fatto nelle varie località della provincia, abbiamo appurato che anche i cittadini vicini al Partito Democratico sono contrari all’ospedale unico. Questo è un momento di stallo molto pericoloso, dove l’ospedale non è costruito ed il progetto arranca ed i vecchi ospedali non sono finanziati. Il caos regna ovunque ed a farne le spese sono i pazienti”

Non mancherà l’occasione per farsi sentire, difatti il prossimo 28 Gennaio alle 10, i comitati regionali e provinciali si recheranno davanti al palazzo della Regione Marche ad Ancona per chiedere conto di tutto questo.  

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