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Più di 14.000 donazioni del sangue con quasi 8.000 donatori attivi: sono i numeri dell’Avis Ascoli Piceno, sezione provinciale, relativi al 2018. Cifre positive che sintetizzano il lavoro di 13 Avis comunali integrato da quello della sezione provinciale.

Nel dettaglio sono state effettuate precisamente 14.548 donazioni tra Ascoli Piceno e San Benedetto, che comprendono anche quelle fatte nei punti presenti a Pagliare, Ripatransone, Cupra Marittima e a Montefiore dell’Aso. 

Avis Ascoli Piceno, autosufficienza regionale

Il numero di donazioni è in continuo aumento e la sezione provinciale ascolana contribuisce all’autosufficienza regionale e nazionale, così come spiegato dal presidente Berardino Lauretani.

“Il 2019 si può senz’altro affermare che sia iniziato nel migliore dei modi per quanto riguarda le donazioni di sangue. Nei giorni scorsi 50 sacche sono partite da Ancona, direzione Ospedale di Nocera Inferiore, Salerno – dice il presidente Lauretani -. Nella nostra regione è sempre più una realtà determinante sia per la sanità marchigiana sia nazionale”.

Cosa vuol dire? Che dalla nostra regione e quindi anche dalla nostra provincia partono sacche di sangue e di plasma per arrivare in ogni ospedale d’Italia.

Nel 2018 sono state cedute fuori regione 1.206 unità di emazie: 954 sono arrivate in Campania, 125 in Lazio, 2 in Umbria e 125 fino in Basilicata.

Spostamenti resi possibili attraverso la collaborazione tra il DIRMT (Dipartimento Interaziendale Regionale di Medicina Trasfusionale) che coordina i 12 SIT e l’Avis.

Donatori del sangue cercasi

Il territorio Piceno può contare sul supporto di quasi 8000 donatori, ma si tratta di un numero precario, perché a causa dei donatori che smettono la loro attività donazionale ne occorrono sempre altri che la inizino.

«Invito tutti i cittadini interessati – aggiunge Lauretani – di recarsi al punto donazione più vicino per chiedere informazioni». Soprattutto in questo periodo di picco influenzale, che sta colpendo anche diversi donatori, possono verificarsi dei rallentamenti nelle donazioni”.

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