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Buone notizie per i disoccupati Marche: in arrivo ben 48 nuovi corsi di formazione completamente gratuiti per il settore agroalimentare.

Dall’apicoltore al maestro di bottega enogastronomo, dal coltivatore di piante officinali al maniscalco, dal coltivatore di vigne, tartufi, olivi al produttore di latte e formaggi, senza dimenticare la birra artigianale, la norcineria, la gelateria, la pasta, la floricoltura, i vivai, gli allevamenti e tutte quelle figure in grado di valorizzare le produzioni tipiche marchigiane attraverso un buon marketing e l’organizzazione di eventi e manifestazioni.

Disoccupati Marche, quali sono i corsi in partenza

Arrivano 48 corsi gratuiti nell’ambito della filiera agroalimentare, destinati ai disoccupati Marche e finanziati con il Fondo Sociale Europeo per oltre 2 milioni di euro.

L’offerta formativa è stata presentata ad Ancona dall’assessore della Regione Marche all’Istruzione, alla Formazione e al Lavoro Loretta Bravi. Per alcuni corsi le iscrizioni sono già aperte e gli altri partiranno entro marzo. Tutte le info a questo link.

Dei 48 corsi, 30 sono finalizzati al rilascio di qualifiche o specializzazioni ricomprese nel tabulato regionale, con stage fino a un massimo del 30% delle ore totali e 18 sono percorsi formativi di aggiornamento che mirano a trasmettere le conoscenze e le competenze necessarie per facilitare l’inserimento lavorativo dei disoccupati nel settore agroalimentare.

Sono richieste figure con competenze tecniche agronomiche, ma anche conoscenze manageriali, di mercato, ambientali e sociali.

Per ciascuna tipologia di figura professionale sono state individuate le sedi di realizzazione dei corsi:

  • Provincia di Pesaro-Urbino: 12 corsi di formazione
  • Provincia di Ancona: 12 corsi di formazione
  • Provincia di Macerata: 9 corsi di formazione
  • Provincia di Fermo: 9 corsi di formazione
  • Provincia di Ascoli Piceno: 10 corsi di formazione.

Nello specifico, nella nostra provincia si svolgeranno:

AREA TERRITORIALE ASCOLI PICENO

L’obiettivo dei corsi di formazione

“Innovare le competenze partendo dalle tradizioni tipiche locali, favorire la formazione di imprenditoria giovanile e il passaggio generazionale nelle imprese – ha spiegato l’assessore – sono i nostri obiettivi”, ha detto l’assessore Bravi.

Secondo uno studio Nomisma nel 2018, il sistema agroalimentare marchigiano vale 2 miliardi di euro, conta su 43mila imprese (il 28% del totale regionale), 70mila occupati (11%) e produce un valore aggiunto nell’economia regionale quasi doppio rispetto alla media nazionale (12% contro 7%).

“Quindi, salvaguardare e valorizzare la biodiversità oggi, significa tutelare e valorizzare un patrimonio genetico, economico, sociale e culturale di straordinario valore fatto di pratiche, competenze, esperienze contadine ed artigiane non sempre scritte, ma ricche e complesse. Un “saper fare” che va tramandato perché la sfida è proprio questa: innovare dentro la tradizione”.

 

 

 
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