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Obiettivo: ricostruzione. Ecco l’estrema sintesi del comitato dei sindaci del cratere, per ora 70, rigorosamente apartitico.

 Gli amministratori sono trasversali alle quattro regioni colpite dal sisma, Marche, Lazio, Abruzzo e Umbria, e mira a “dare voce ai cittadini”, come ha detto il sindaco di Camerino Gianluca Pasqui.

“Il comitato non nasce per mettersi in contrapposizione al Governo o alle regioni, è un comitato che vuole invece essere di supporto e di aiuto perché costituito da coloro che vivono una quotidianità di trincea e che quindi possono portare le difficoltà reali che vengono toccate con mano giorno dopo giorno”.

Ricostruzione, da chi è composto il comitato

Ma chi sono i sindaci del comitato? Ne sono 70 per il momento e i primi ad aderire sono stati i primi cittadini delle zone più colpite dal sisma, vale a dire Amatrice, Norcia, ma anche Castelsantangelo sul Nera, Camerino, Accumuli, Pievetorina, Muccia e Ussita.

Ovviamente il comitato è aperto a tutti i 138 comuni del cratere.

Al momento il comitato sta cercando di definire i suoi organi di rappresentanza per ogni Regione con tanto di documento programmatico che servirà all’assemblea costituente del 27 febbraio a Roma presso il Crowne Plaza Rome.

Proprio all’assemblea si nomineranno i rappresentanti e si voterà il documento, per poi presentarlo al  Governo per “un confronto pratico su temi reali perché occorre cambiare marcia sulla ricostruzione visto che ad oggi è ancora ferma”.

Gli obiettivi del comitato

In merito alle proposte dei sindaci, ci si concentra per ora soprattutto su quelle già urgenti per sbloccare una situazione praticamente ferma al palo.

Burocrazia snella e zona franca fiscale per le aziende: “se non pensiamo a dare un sostegno all’economia non andiamo da nessuna parte”.

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