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Il sottosegretario Vito Crimi, interviene sul Decreto Sisma dopo aver incontrato la Conferenza delle regioni e assicura che la conversione del decreto sarà un percorso partecipativo con le Regioni.

“I presidenti delle Regioni erano abbastanza soddisfatti dei contenuti del decreto, volevano qualcosa di più ma il decreto in quanto tale è limitato alle norme necessarie e urgenti, che hanno necessità di immediata applicazione. Successivamente nella fase di conversione il Parlamento inserirà le norme necessarie e saranno condivise con le regioni”.

E ancora: “Ci sono norme di semplificazione che sono state condivise con soddisfazione, non ci sono state critiche da parte delle Regioni, semplicemente c’è stata la richiesta di ulteriori elementi di semplificazioni che ho accolto con piacere perché erano già nelle nostre previsioni”.

Decreto sisma, ok all’emendamento Marche sulle macerie

C’è stato anche il via libera all’emendamento sulla gestione delle macerie proposto dalla Regione Marche

Il Presidente ha espresso soddisfazione per la scelta del sottosegretario Crimi perché ciò consente all’azienda incaricata – che ha applicato le modalità operative corrette – di procedere con maggiore impulso e serenità. Le Marche hanno gestito in maniera virtuosa le macerie: oltre la metà di quelle stimate sono state raccolte (625mila tonnellate) ed Il 99% è stato avviato a recupero e riutilizzato. Il Presidente ha ricordato che all’Aquila per fare gli stessi numeri ci sono voluti 5 anni.

Resta ancora la richiesta di accelerare le procedure per la ricostruzione privata e attivare gli strumenti per il personale. Il sottosegretario Crimi si è impegnato nella conversione a recepire il tutto. Il Presidente della Regione ritiene positivi questi primi passi, in attesa della fase successiva.

Decreto sisma, le principali novità annunciate da Crimi

Lo stesso sottosegretario Crimi ha indicato alcune novità presenti nel decreto, a cominciare dal potenziamento del personale per la ricostruzione. Oggi gli addetti sono 700 e l’obiettivo del governo di aggiungerne altri 350.

Altra novità fondamentale sarà l’affidamento ai Comuni delle pratiche per i danni lievi (ovvero la lettera B).

Aspettiamoci anche col il decreto una scadenza definitiva per presentare le domande di contributo per danni lievi, così come l’adeguamento del tariffario dei professionisti.

E ancora, addio all’obbligo di non vendere l’immobile nei 24 mesi successivi alla ricostruzione.

In merito alla ricostruzione pubblica, “oggi ferma”, Crimi ha annunciato “un alleggerimento delle procedure”.

Cosa contiene il decreto Sisma punto per punto

Ma cosa conterrà il decreto Sisma? Ecco i punti:

  • Affidamento dei danni lievi su base volontaria ai Comuni,
  • 350 nuove assunzioni per ufficio ricostruzione,
  • adeguamento del tariffario dei professionisti,
  • attuazione, anche con specifici decreti ministeriali, della Zona Franca,
  • affidamento al prezzo più basso delle gare fino alla soglia comunitaria,
  • innalzamento della soglia per il ricorso alla procedura negoziata,
  • alleggerimento delle procedure burocratiche.

Gli obiettivi della ricostruzione 

La ricostruzione, ha detto Crimi, non “può prescindere da uno sviluppo economico e sociale del territorio: l’obiettivo è scongiurare di ricostruire paesi bellissimi ma disabitati. E per farlo dobbiamo attirare le persone in quei territori e riportarci chi c’era. Questa è la scommessa più importante su cui dobbiamo essere tutti d’accordo”.

“Potenziare e semplificare: queste le parole d’ordine del Governo per la ricostruzione. L’audizione di ieri del sottosegretario Crimi in Parlamento ha chiarito quali saranno le prossime mosse dell’esecutivo e della maggioranza per favorire gli interventi nelle aree colpite dal sisma. Il nuovo decreto arriverà entro il prossimo mese”, ha aggiunto Patrizia Terzoni, vicepresidente della Commissione Ambiente della Camera in relazione all’intervento in commissione dell’esponente del Governo chiamato a relazionare sulle strategie da mettere in campo per le aree colpite dal sisma.

“Vogliamo puntare sul protagonismo dei comuni, le realtà più vicine ai cittadini che in questi anni hanno toccato con mano i problemi dell’eccessiva complessità delle norme sulla ricostruzione, che stanno ritardando la rinascita delle aree colpite dal sisma. Ora che finalmente stanno arrivando i progetti dobbiamo assicurare iter veloci di approvazione e di assegnazione dei lavori. Centrale è far partire i cantieri pubblici, che potranno fare da traino alla ricostruzione privata, contribuendo non poco all’economia del cratere” continua la Terzoni.

“Il Governo sta facendo la sua parte e servirà la sinergia con tutte le altre istituzioni, dalle regioni ai comuni, ad esempio per le loro competenze sullo smaltimento delle macerie, sulla redazione dei piani urbanistici e sulle opere di urbanizzazione. Ognuno ha un ruolo ed una responsabilità ben definita e contiamo sulla cooperazione e collaborazione di tutti per ridare dignità al territorio colpito dal sisma” conclude la Terzoni.

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