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Comunali Ascoli Piceno 2019: siamo arrivati alla fatidica data delle elezioni amministrative 2019 di Ascoli Piceno. Dopo i dieci anni dell’attuale Amministrazione comunale guidata dal Sindaco Guido Castelli, la città marchigiana è chiamata a voltare pagina, con ben 7 candidati sindaco.

Il Centrodestra punta a mantenere la guida della città di Ascoli, ma la spaccatura all’interno dell’area politica, con due candidati in corsa, potrebbe rendere necessario lo svolgimento di un ballottaggio, nel quale potrebbe accadere di tutto.

Comunali Ascoli 2019: quando si vota

Da tempo è ufficiale la data delle elezioni amministrative ad Ascoli Piceno. Come è avvenuto già cinque anni fa, il primo turno delle Comunali verrà, infatti, accorpato alle elezioni europee.

A riguardo, Bruxelles ha stabilito che le elezioni europee dovranno tenersi tra il 23 e il 26 maggio, con ognuno dei 27 Stati membri che in autonomia può scegliere la data all’interno di questa forchetta.

Dato che in Italia da sempre si è votato di domenica, il giorno stabilito per il primo turno sarà quello del 26 maggio. L’eventuale ballottaggio si terrà, invece, domenica 9 giugno.

Oltre ad Ascoli Piceno, nelle Marche si apriranno le urne per le amministrative anche a Pesaro e a Urbino. I principali Comuni non capoluogo interessati da questa tornata elettorale saranno, poi, Fano, Osimo e Recanati.

La legge elettorale in vigore per le Comunali nei centri più popolosi

La legge elettorale delle elezioni amministrative in Italia è di tipo stampo maggioritario per quanto riguarda l’elezione del sindaco, mentre la ripartizione dei consiglieri avviene in maniera proporzionale.

Essendo Ascoli un Comune con più di 15.000 abitanti (49.958), se, al primo turno, nessun candidato dovesse ottenere la maggioranza assoluta, si procederà al ballottaggio tra i due più votati. Nel caso si dovesse verificare una perfetta parità nel testa a testa, sarà eletto Sindaco il candidato più anziano.

Per garantire la formazione di una maggioranza solida e una sostanziale governabilità, alle liste collegate al candidato sindaco risultato vincitore verrà attribuito il 60% dei seggi. I restanti posti nel Consiglio verranno poi assegnati alle altre liste in maniera proporzionale attraverso il “metodo D’Hondt”.

Ai fini della divisione dei seggi, si andranno a eleggere nel totale 32 consiglieri (escluso il sindaco) e saranno ammessi tutte le liste, e i gruppi di liste di candidati, che avranno superato la soglia di sbarramento del 3% dei voti validi.

Per quanto riguarda le modalità di voto, nei comuni con più di 15.000 abitanti è ammesso il voto disgiunto, con l’elettore che potrà esprimere fino a due preferenze, mantenendo però la parità di genere (scegliendo un uomo e una donna).

Amministrative Ascoli Piceno, chi sono i candidati sindaco

I candidati sindaco in corsa per le Comunali Ascoli 2019 sono sette, con una sfida tutta al maschile per la poltrona di Palazzo dell’Arengo (stavolta non c’è stato spazio per le cosiddette “quote rosa”).

Dopo i due mandati dell’attuale Primo cittadino Guido Castelli, che sono venuti dopo gli altrettanti targati Piero Celani, il Centrodestra vuole continuare ad amministrare Ascoli Piceno.

Nel 2014 il Sindaco Castelli ha potuto contare sul sostegno di un’ampia coalizione, formata da ben 12 liste (record per una città di 50.000 abitanti), ottenendo una consistente vittoria al primo turno.

Come spesso accade quando finisce un “regno”, la sfida per la successione è sempre più che mai agguerrita e piena di tensione. Sia Castelli che Celani fanno parte del partito Forza Italia, ma la crescita della Lega ha portato il Carroccio a chiedere che il candidato fosse uno dei loro.

Da segnalare, l’assenza, dopo 25 anni, della lista di Forza Italia; infatti, in entrambe le coalizioni di Centrodestra, ci sono degli esponenti del partito, a sostegno dei rispettivi candidati, per cui è stato deciso di non assegnare il simbolo forzista per le Comunali 2019.

Inizialmente, si erano resi disponibili a una candidatura Piero Celani (Forza Italia), Andrea Antonini (Lega) e Marco Fioravanti (Fratelli d’Italia). Alla fine, le direttive che sono arrivate da Roma hanno portato a un’investitura ufficiale di Marco Fioravanti come candidato del Centrodestra; le liste che lo sostengono sono dieci (Lega, Fratelli d’Italia, Servire Ascoli, Scelta Responsabile, Noi di Ascoli, Per Ascoli, Insieme per Ascoli, Noi Siamo Ascoli, Forza Ascoli, Cittadini in Comune). 

-Piero Celani, già Sindaco di Ascoli (dal 1999 al 2009) ha, comunque, deciso di andare avanti nella competizione elettorale, ufficializzando la sua candidatura autonoma come capo di uno schieramento civico di Centrodestra.

L’ex-Sindaco avrà dalla sua parte l’UdC di Amedeo Ciccanti, i fratelli Lattanzi (lista “Pensiero Popolare Piceno”), i fratelli Gibellieri (da sempre con un ampio seguito sotto le Cento Torri), gli ex-assessori Claudio Sesto Travanti (“Movimento Ascolano”) e Davide Aliberti (“AscolixAscoli”), oltre ai consiglieri uscenti Simone Matteucci, Francesco Viscione e Umberto Trenta. In totale, sono sei le liste a sostegno di Celani (Celani Sindaco, AscolixAscoli, Ascoli nel Futuro, Movimento Ascolano, Forza Popolare, Pensiero Popolare Piceno). 

Spaccatura anche sul fronte del Centrosinistra, che ha presentato due candidati differenti. Il Partito Democratico ha raggiunto un accordo con Articolo 1-MDP e il Partito Socialista, puntando su Pietro Frenquellucci; quest’ultimo ha il sostegno di quattro liste (Partito Democratico, Uniti per Ascoli, Attivamente, Territorio è Sviluppo). 

L’altro schieramento di Centrosinistra, la lista civica “Ascolto e Partecipazione”, invece, ha scelto come candidato il medico cardiologo Emidio Nardini.

Corre da solo anche il candidato Alberto Di Mattia, con la lista di giovanissimi “Fuori dal Tunnel”.

Punta al colpaccio il Movimento 5 Stelle. Dopo l’exploit alle elezioni politiche, i pentastellati puntano, ora, a conquistare Palazzo Arengo: come cinque anni fa, il candidato sarà Massimo Tamburri

Infine, CasaPound che punta a entrare in consiglio comunale, con Giorgio Ferretti candidato Sindaco: a suo sostegno, c’è anche la lista “O.S.A.” (Orgoglio Sicurezza Avanguardia) guidata dall’imprenditrice Monica Bacilieri.

I sondaggi

Non sono stati realizzati dei sondaggi ufficiali in merito a queste elezioni amministrative ad Ascoli Piceno, ma possiamo provare a fare delle ipotesi, basandoci su come si è votato negli ultimi appuntamenti sotto le Cento Torri.

Nel 2014 Guido Castelli venne riconfermato con il 59% dei voti, mentre alle Politiche è stato il Movimento 5 Stelle a essere il più votato con il 35.9%, con il Centrodestra fermo al 34.7% e il Centrosinistra staccato al 20,5%.

Non bisogna, però, farsi ingannare dal voto del 4 marzo 2018. Le elezioni comunali sono ben diverse dalle elezioni politiche: ad Ascoli il Centrodestra è il grande favorito. Con un Centrodestra unito, quasi sicuramente, non ci sarebbe stata partita; ma, con la doppia candidatura di Celani e Fioravanti, tutto diventa più incerto.

Considerando anche la crescita di CasaPound e i voti che potrebbe intercettare il civico Aliberti, il quale sosterrà Piero Celani (prese il 7% nel 2014), ecco che a questo punto sembra molto probabile un ballottaggio che potrebbe riservare anche delle grandi sorprese per la città di Ascoli.

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