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Truffe informatiche, siti hackerati, conti correnti on line svuotati. Con la digitalizzazione sempre più diffusa sono in aumento anche i rischi per la sicurezza e la privacy di cittadini e imprese.

E crescono anche quelli che si rivolgono ad imprese specializzate nella sicurezza informatica, che offrono strumenti e servizi per prevenire e contrastare i crimini in rete e blindare il proprio traffico on line.

Imprese Marche, i numeri della sicurezza informatica

Tra settembre 2017 e marzo 2019, secondo i dati Movimprese, elaborati dal Centro Studi Cna Marche, le imprese specializzate in cyber security, sono passate da 11 a 48 mentre gli addetti sono aumentati da 230 a 596. In ogni impresa di sicurezza informatica marchigiana, sono occupati in media 12 addetti.

Imprese strutturate, con un numero medio di occupati inferiore solo a quelle del Trentino Alto Adige, del Veneto e della Lombardia. In Italia le imprese del comparto sono passate da 691 a 2.808, con una crescita di 2.117 aziende. Glia addetti sono passati da 5.609 a 23.304 con 17.695 nuovi occupati.

“In due anni – afferma il responsabile Centro Studi Cna Marche Giovanni Dini – il fatturato delle società di capitale marchigiane impegnate nel campo della sicurezza informatica, è aumentato del 55 per cento ed ha superato gli 80 milioni di euro, con un valore medio per impresa di 5 milioni di euro, inferiore solo a quello delle imprese lombarde e trentine. Una impennata nella creazione di imprese di cyber security si è avuta dopo l’entrata in vigore del nuovo regolamento sulla privacy, che prevede nuovi adempimenti per imprese e istituzioni”.

Sicurezza informatica e reati 

Tra le 48 imprese marchigiane attive nella sicurezza informatica c’è Centro Ufficio Group, un’azienda di Montegranaro, nata 30 anni fa nel campo della fornitura di attrezzature per uffici. Oggi con i titolari Rodolfo Gagliardini e Fabrizio Luciani lavorano 18 dipendenti.

Tra questi Marco Zamponi, esperto di cyber security secondo il quale “anche per noi il trend di crescita negli ultimi due anni è stato davvero notevole in questo settore. Le richieste di intervento si sono moltiplicate, anche se spesso veniamo chiamati quando il danno è già stato fatto. In particolare sono in aumento le truffe ai danni delle aziende marchigiane: dai codici iban modificati da ignoti al momento della richiesta di pagamento tramite bonifico, ai finti portali bancari o ai ricatti subiti dopo essersi ritrovati i propri documenti criptati o le linee di produzione bloccate tramite virus creati ad hoc. Aumentano esponenzialmente anche i furti di dati (portafoglio clienti, progetti, collezioni, ecc) da vendere al miglior offerente o addirittura su commissione e spesso vengono scoperti troppo tardi. L’attenzione dei cyber criminali si sta spostando sempre più verso le aziende piccole e medie, perché scarsamente protette e quindi facili prede di attacchi informatici”.

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