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Continuano i riconoscimenti per l’opera su Antonio Orsini 1788-1870 passato e presente in continua evoluzione edita dalla Casa editrice Lìbrati di Ascoli Piceno, scritta da Maria Luce Sestili, professoressa presso l’Istituto Tecnico Agrario, che nel 1882 fu proprio a lui intitolato (“Regia Scuola Pratica Antonio Orsini”) con la sede presso l’Annunziata.

Il 5 giugno scorso è stato presentato dall’autore presso la Biblioteca del Senato a Roma, con gli interventi del direttore del Parco Nazionale dei Monti Sibillini Carlo Bifulco e dell’Editore Giorgio Pignotti, moderati da Marco Corradi.

Tra gli intervenuti la preside del Liceo Scientifico che dal 1940 porta il suo nome e una rappresentanza del 235° RAV “Piceno” perché ad Orsini farmacista e appassionato naturalista, infaticabile raccoglitore di reperti naturalistici si affianca la figura di un Orsini patriota che, agiato e già sessantenne, non esita a partire come soldato semplice nella prima guerra d’Indipendenza del 1848.

Libri, il nuovo riconoscimento ottenuto

Questa volta il libro il 20 luglio scorso ha avuto il Premio speciale della Giuria alla XXII edizione del Premio Nazionale di Letteratura Naturalistica Parco Majella, svoltosi ad Abbataggio (Pescara) nella splendida cornice del parco Nazionale.

Protagonista dell’opera dell’autore è infatti la Natura, indagata e studiata dall’Orsini nelle sue molteplici declinazioni ed interconnessioni. Nota a molti è la vipera dell’Orsini, nuova specie endemica scoperta dell’appennino centrale nel 1835 dedicatagli dallo zoologo Carlo Luciano Bonaparte, tuttavia moltissime sono le specie nuove che gli sono state dedicate in ambito: botanico, mineralogico, entomologico.

Il volume su Antonio Orsini

Il libro propone ambiti tematici diversi:

  1. Antonio Orsini – la vita, la corrispondenza,
  2. Antonio Orsini – Naturalista,
  3. Il Museo Antonio Orsini,
  4. Percorsi orsiniani nel territorio piceno,
  5. Riflessioni Naturalmente.

Nelle appendici l’analisi delle filigrane della cartiera ascolana nelle carte usate da Orsini stesso. Il libro è un ponte tra il “passato” ed il “futuro” in cui Maria Luce Sestili propone l’idea di “ripensare alla città e al suo territorio come un Museo Aperto e renderlo un luogo di incontro ricco e dinamico anche con i possibili percorsi turistici storico-scientifici sulle tracce, ancora presenti, di Orsini”.

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