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I casi di meningite nelle Marche accertati dall’Asur Marche salgono a dieci; questo è il dato registrato dal Dipartimento di sorveglianza e prevenzione delle malattie infettive che ha la funzione di registrare e monitorare l’evoluzione della situazione.

In un mese si sono registrati dieci casi di meningite virale; essi riguardano sia adulti tra i 22 e i 40 anni che una bambina di 8 e sono tutti ricoverati nel reparto di neurologia dell’Ospedale Carlo Urbani di Jesi e dell’Ospedale di Senigallia e nel reparto di malattie infettive degli Ospedali Riuniti di Ancona.

Di seguito, tutto ciò che c’è da sapere su questa malattia.

Meningite virale nelle Marche

Salgono a dieci i casi di persone affette da meningite virale nella Provincia di Ancona, accertati dall’Asur Marche, che però rassicura” La meningite virale non ha nulla a che vedere con quella, ben più grave e potenzialmente letale, di origine batterica”. 

Le persone colpite riguardano nove adulti tutti tra i 22 e i 40 anni residenti nei paesi di Camerata Picena, Castelleone di Suasa, Chiaravalle, Cingoli,Ostra, Rosora e Senigallia e una bambina di 8 anni; tutti sono ricoverati negli ospedali di Jesi, Senigallia e Ancona. 

A rivelarlo è il dato registrato dal Dipartimento di sorveglianza e prevenzione delle malattie infettive che sta monitorando la situazione riguardante la meningite.

Altri tre bambini, con età inferiore ai 4 anni, sono invece ricoverati all’Ospedale di Ancona, per aver presentato sintomi legati alla gastroenterite da enterovirus .

Dopo le numerose segnalazioni registrare tra metà Giugno e Luglio, sono partite anche diverse analisi di laboratorio ed  è stata effettuata l’indagine epidemiologica per i 13 casi sull’insorgenza della sintomatologia, sui luoghi frequentati, sulle attività lavorative e ludiche svolte nel periodo di incubazione della malattia, che varia da 2 a 35 giorni.  Dal risultato,non è stato riscontrato nessun fattore espositivo comune che potesse indirizzare i medici, verso una causa ben definita, nonostante in 7 pazienti l’enterovirus isolato sia l’Echovirus 30.

“Gli enterovirus possono determinare uno spettro molto ampio di sindromi cliniche, nella maggior parte dei casi con sintomi leggeri e benigne tra cui anche, in alcuni casi, la meningite virale che, di solito, non ha conseguenze gravi e si risolve nell’arco di 7 giorni. Sono classificati tra gli agenti infettivi più diffusi al mondo e comprendono 116 tipi diversi di virus che si trasmettono per via fecale-orale e respiratoria tutto l’anno, con un picco in estate-autunno nei paesi temperati e possono provocare epidemie” ha spiegato la Dottoressa Daniela Cimini,direttrice di Struttura complessa nella disciplina di igiene epidemiologia e sanità pubblica dell’Asur Marche,Area Vasta 2.

Che cosa è la meningite e come si trasmette

La meningite è un‘infiammazione che colpisce le meningi, ossia le membrane che rivestono il cervello ed il midollo spinale. Essa  può localizzarsi esclusivamente nelle meningi oppure si può verificare in concomitanza con altre patologie,come tubercolosi, tifo, morbillo, rosolia e varicella. In circostanze particolari, infatti, batteri e virus possono diffondersi attraverso il liquido cerebro-spinale, il fluido che  protegge il cervello e il midollo spinale.
In alcuni casi, la meningite può essere provocata da fattori irritativi, quali particolari farmaci, lesioni fisiche, tumori cerebrali e alcune malattie sistemiche.

Come si trasmette? La meningite si può trasmettere in modo infettivo, da persona a persona o attraverso gocce di saliva o con le secrezioni nasali ( tosse, starnuti) o mentre si parla vicino all’altra persona.I microrganismi patogeni penetrano nelle prime vie respiratorie e possono dare infezioni asintomatiche o locali oppure  dal tratto naso-faringeo riescono a raggiungere le meningi, passando per la circolazione sanguigna, dando luogo ad una infiammazione diffusa. La malattia, inoltre può essere trasmessa anche stando in ambienti chiusi soprattutto durante l’inverno e la primavera.

Le fasce a maggior rischio sono i bambini di età compresa 0 e 5 anni, gli adolescenti e i giovani adulti che frequentano luoghi asili e scuole, mezzi pubblici, discoteche e altri luoghi affollati e molto frequentati.

I vari tipi di meningite

Esistono tre tipologie di meningite a seconda della sua origine: virale, batterica e fungina.

La prima,è la forma più diffusa.Di solito, è meno grave rispetto alle infiammazioni delle meningi di natura batterica, tant’è che i suoi sintomi possono essere confusi con quelli di una comune influenza. Tra i virus che più frequentemente provocano questa forma di meningite vi sono gli enterovirus e gli herpesvirus.

Quella batterica invece,è più rara e può portare a conseguenze anche letali; i batteri coinvolti sono tre Neisseria meningitidis (o meningococco), Streptococcus pneumoniae e Haemophilus influenzae di tipo B.

Infine,la meningite causata da altri microrganismi, come i funghi, colpiscono soprattutto le persone fortemente immunodepresse.

I sintomi della meningite

I primi sintomi potrebbero far pensare ad una semplice influenza; sonnolenza, cefalea e inappetenza. A distanza di due o tre giorni, la situazione può peggiorare,dando origine a febbre alta,nausea, vomito, pallore,fotofobia (il senso di fastidio provocato dalla luce per irritazione dell’occhio), eruzioni cutanee (prurito,gonfiore, presenza di bolle o vesciche,calore o macchie), irrigidimento della parte posteriore del collo e a volte anche convulsioni, alterazione del livello di coscienza, agitazione o coma.

Nel caso dei neonati, riconoscere la meningite è più complicato, perchè alcuni sintomi potrebbero non essere molto evidenti. Ma, alcuni segnali, come il pianto continuo e particolarmente acuto, la febbricola, l’irritabilità, la rigidità del corpo e del collo, lo scarso appetito e la sonnolenza,potrebbero far pensare a questa malattia. 

La diagnosi e le cure

In caso di sospetta meningite, rivolgersi in modo tempestivo al proprio medico in modo da  facilitare la  diagnosi corretta e anticipare la cura.

L’indagine più importante da fare è l’analisi del liquido cerebro-spinale, prelevato attraverso una puntura lombare, con analisi citochimica, molecolare e colturale. Questo esame permette di verificare la presenza di un’infezione, quindi identificare e caratterizzare il virus coinvolto.

Come si cura la meningite

In caso di meningite batterica,viene trattata in ospedale, con la somministrazione di antibiotici, selezionati in base alla causa identificata durante gli accertamenti diagnostici. A questi farmaci, possono essere aggiunti dei corticosteroidi per ridurre l’infiammazione delle meningi. Per alleviare i sintomi, inoltre, possono essere indicati anche analgesici e liquidi per la reidratazione.
Nel caso delle meningiti virali, invece, non c’è nessuna terapia specifica. I sintomi tendono comunque a risolversi nell’arco di una settimana, dieci giorni senza comportare gravi conseguenze.
Per prevenirla:  le persone che hanno avuto contatti stretti con il malato nei giorni precedenti l’esordio della meningite, devono seguire un trattamento preventivo a base di antibiotici allo scopo di scongiurare la malattia  oppure sono sottoposti a sorveglianza sanitaria per una decina di giorni.

La  profilassi può riguardare anche conviventi, amici, compagni di scuola o colleghi di lavoro e le persone che hanno avuto dei contatti con la saliva o le secrezioni respiratorie del malato.

In Italia, sono  disponibili  i vaccini contro l’Haemophilus Influenzae, contro lo pneumococco e contro il meningococco di tipo C

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