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In Italia crescono i politici senza laurea. Un dato preoccupante soprattutto se si considera che i principali leader dei più importanti partiti politici del nostro paese non ce l’hanno. Da Di Maio a Salvini, Giorgia Meloni o Nicola Zingaretti.

L’unico che si salva da questa “mancanza” è Silvio Berlusconi. Infatti, Berlusconi, oltre ad una laurea ad honorem in Ingegneria Gestionale, possiede una laurea in Giurisprudenza. Gli altri si sono fermati al diploma. Nessuna laurea è stata conseguita e nonostante ciò sono riusciti a diventare elementi di spicco nel panorama politico italiano.

Politici senza laurea: in Italia non serve più?

Premesso che un titolo di studio non è rappresentativo delle doti da politico di nessun partecipante e che non è obbligatorio essere in possesso di una laurea per entrare o fare politica, questo fattore è molto sintomatico della situazione attuale del nostro paese.

Di fatto ai vertici dei nostri partiti di maggioranza ci sono persone senza laurea che comunque hanno lavorato e sono stati capaci di arrivare alle cariche più alte dei propri partiti.

Matteo Salvini, ad esempio, è riuscito a diventare, laurea o non laurea, uno dei personaggi di spicco di questi anni. Dopo essersi diplomato al liceo classico con un 48/60, Salvini si è prima iscritto a Scienze Politiche poi a Storia, senza però completare gli studi. Nonostante gli mancassero solo cinque esami al titolo, il ministro e vicepremier non si è mai laureato.

Stessa storia per Luigi di Maio che diplomatosi al liceo classico si è iscritto prima a Ingegneria e poi a Giurisprudenza ma senza buon fine.

Nicola Zingaretti, invece, al contrario di ciò che si è detto nell’ultimo periodo non ha “soltanto la terza media” ma si è diplomato come perito odontotecnico per poi continuare a studiare alla Sapienza e abbandonare poco dopo.

Infine Giorgia Meloni che ha preso il diploma al liceo linguistico e da lì ha intrapreso la strada della politica senza iscriversi mai a nessuna università.

Salvini, come Zingaretti, Meloni o Di Maio non hanno avuto bisogno di “quel pezzo di carta” per scalare le gerarchie dei propri partiti e diventare segretari o capi politici.

Sacrificando gli studi, tutti quanti questi politici hanno iniziato, subito dopo il diploma, la strada politica e riuscendo così ad avere da subito incarichi importanti e di rilievo che li hanno fatti risaltare dal mazzo di politici e personaggi del panorama politico e sociale italiano.

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