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Sisma Centro Italia, il Coordinamento Comitati Terremoti Centro Italia lancia al Governo, il quarto che si è avvicendato dopo le scosse del 2016, una dura critica: “Se il terremoto ci ha distrutto le case, il governo ci sta togliendo la dignità ed il nostro futuro”.

La denuncia investe le condizioni materiali, sociali ed economiche in cui si trovano le zone colpite dal sisma di tre anni fa, in particolare i paesi dell’area montana.

Sisma Centro Italia, la denuncia dell’emendamento spot

“La misura è colma dopo l’ennesimo emendamento spot sul sisma, ovvero quello relativo alla proroga del termine della busta paga pesante infilato a una manciata di giorni dalla scadenza dentro il Decreto clima”, ha tuonato il Coordinamento Comitati Terremoto Centro Italia, continuando: “il Governo così conferma una totale mancanza di rispetto per la popolazione colpita, rimandando di un paio di mesi la restituzione dell’Irpef sospesa. Il problema viene solo posticipato, ma senza trovare soluzioni: una prassi tristemente consolidata in questi tre anni”.

Anche se il testo ancora non è stato pubblicato ufficialmente in Gazzetta, a quanto pare la proroga non conterrà i contributi previdenziali per le imprese, lasciando sempre più in difficoltà chi cerca di lavorare e di rilanciare l’economia nei territori colpiti dal sisma: “Vogliamo pagare ma con modalità dignitose. Noi non possiamo più perdere tempo, o peggio viverlo nell’angoscia della continua incertezza. Mancano poche settimane alla fine dell’anno e non sappiamo ancora se verrà prorogato lo stato di emergenza, il cui termine è fissato al 31 dicembre 2019″; l’anno venturo, in effetti, prevede la ripresa dei pagamenti delle utenze e delle rate dei mutui, anche sulle case crollate.

Coordinamento Comitati Terremoto Centro Italia, i dati sulle terre del sisma

Da ciò che è emerso dalle ultime stime del Coordinamento Comitati Terremoto, pare che dei 22 miliardi stanziati per la ricostruzione del Centro Italia siano stati utilizzati solo 200 milioni.

Ad oggi, le famiglie che vivono nelle SAE (Soluzioni Abitative d’Emergenza) sono più di 3800, consegnate mediamente ad un anno e mezzo dal terremoto; sono più di 1000 le persone dell’area del cratere ad abitare in alberghi o strutture ricettive, per un totale di 50 mila sfollati e di 800 mila tonnellate di macerie ancora da rimuovere.

Per la ricostruzione, le schede di inagibilità e danno da visionare sono ancora 114 mila; tempi, insomma, lunghi, che rischiano di non far ripartire mai l’economia e l’apparato sociale dei paesi che hanno subito danni ingenti.

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