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Marche, la qualità dell’aria e delle acque della regione migliora, rivelandosi eccellente per la balneazione. A confermarlo sono i dati sull’ambiente e sulla stagione balneare 2019 emersi nelle relazioni pluriennali e pubblicati dall’ARPAM (Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente delle Marche), basati su parametri dettati da norme nazionali e comunitarie.

“L’attenzione della Regione Marche per il tema della tutela dell’ambiente è massima, abbiamo attivato con costanza e determinazione politiche positive, convinti della necessità e improcrastinabilità dell’agire cui l’intero pianeta ci chiama. I dati ambientali confermano miglioramenti nello stato di qualità dell’aria, del trend stabile positivo del mare, fiumi e laghi, così come confermano, per la stagione appena trascorsa, l’eccellenza marchigiana dei litorali destinati alla balneazione”, ha dichiarato Angelo Sciapichetti, assessore all’Ambiente.

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Marche, la qualità dell’aria

Per quel che riguarda la qualità dell’aria, i dati presentati sono stati rilevati nel quadriennio 2015-2018 da strumenti installati presso 2 laboratori mobili e da 93 analizzatori collocati presso 17 stazioni fisse, e da risultati di analisi di laboratorio. I risultati emersi sono positivi, gli inquinanti in netta diminuzione rispetto ai dati delle precedenti analisi.

L’unica criticità riguarda la presenza di ozono nei mesi estivi, ma nel corso del 2018 non sono stati registrati superamenti della soglia standard.

Marche, la qualità delle acque

Per i fiumi, nella regione sono stati analizzati 185 corpi idrici. La rete di monitoraggio ARPAM è composta da 124 stazioni di campionamento, di cui 106 monitorate nel triennio 2015-2017. L’83% dei corpi idrici naturali è collocato nelle classi buona e sufficiente, il 17% in stato scarso ma nessuno in quello cattivo; solo il 6% dei corpi idrici fortemente modificati si trova in quest’ultima categoria.

Per quel che riguarda i laghi, dei sette corpi idrici lacustri presenti nella rete di monitoraggio regionale, tutti artificiali, sono sei quelli monitorati dall’ARPAM nel triennio 2015-2017: Mercatale, Castreccioni, Gerosa, Fiastrone, Polverina, Borgiano. Il lago di Mercatale ha registrato un miglioramento, raggiungendo uno stato di qualità ecologica buono; gli altri, hanno confermato la classificazione sufficiente dello stato ecologico rilevata nel triennio precedente.

Anche i dati relativi ai corpi idrici marino costieri confermano i buoni risultati del triennio 2015-2017, con aumento dei parametri riferiti al fitoplancton, che passa in 8 stazioni su 10 dalla classe sufficiente a quella elevata. Classificazioni elevata è destinata anche ai macroinvertebrati bentonici, che rappresentano un buon indicatore ambientale poiché particolarmente sensibili a stress ambientali ed inquinanti chimici. I parametri che riguardano gli elementi fisico-chimici e quelli chimici sono tutti tra il buono e il sufficiente.

La rete delle acque sotterranee, invece, è costituita da 233 stazioni, di cui 130 pozzi e 103 sorgenti. 183 stazioni sono ad uso idropotabile, 28 vengono solitamente impiegate per il monitoraggio, una per uso industriali e 21 destinate ad altre funzioni (irrigua, familiare, anti incendio, …). La qualità delle acque sotterranee risulta generalmente buona nelle aree interne e di montagna, mentre sono presenti siti con stato chimico non buono in aree fortemente antropizzate lungo la fascia costiera.

Marche, l’eccellenza delle acque di balneazione

Per le acque di balneazione, nei 173 km del litorale marchigiano, sono 242 i punti di prelievo sui quali l’ARPAM ha effettuato controlli, a cui si aggiungono i 9 bacini interni balneabili nei territori di Caldarola, Cingoli, Fiastra, Serrapetrona e Ascoli Piceno. Per il 2019, le acque di balneazione marchigiane hanno ricevuto la classificazione eccellente in 200 casi e quella buona in 31. Rispetto al 2018, sono sette i punti che migliorano la classificazione, ma sono undici quelli che hanno registrato un peggioramento (occorre, tuttavia, tener presente dell’elevata piovosità registrata per tutto il mese di maggio della conseguente condizione poco favorevole alla classificazione dei campioni). Permangono nella classe scarsa, senza variazioni rispetto al 2018, 9 punti di campionamento, caratterizzati dalla particolare ubicazione in prossimità della foce dei fiumi Musone, Potenza e Chienti dove le acque, a causa delle precipitazioni mensili superiori alla media degli ultimi 20 anni per la maggior parte del periodo estivo, hanno subito l’apporto di carichi potenzialmente inquinanti.

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