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C’è un momento in cui ogni tifoso si stringe vicino agli idoli della propria squadra: la finale della Champions League. Questa competizione, nota anche come “Coppa dei Campioni”, è diventata la massima competizione mondiale, emulata in tutto il mondo ed in tutti i continenti e, pure, in altri sport. Ovviamente le Champions League asiatiche, africane, oceaniche ed americane sono di una qualità inferiore rispetto a quella europea, ma lo spettacolo è, comunque, garantito.

Ma quando è stata giocata la prima Champions League? Chi ne uscì vincitore? In questo articolo verrà presentata la storia di quella meravigliosa competizione, la prima edizione in particolare di questo torneo di calcio europeo famoso ed ambizioso in tutto il mondo.

Tutto nato da una baruffa

E’ andata proprio così. Il motivo per cui nacque la Champions League è una diatriba di natura giornalistica. All’epoca, a metà degli anni ‘50 del secolo scorso, i giornalisti inglesi e francesi si scannavano sui giornali per dimostrare che i rispettivi campionati fossero i migliori in assoluto ed in circolazione. La UEFA, allora, decise di porre fine a questo “litigio” che andava avanti da troppo tempo e gettava l’ombra sui campionati spagnoli, italiani, tedeschi e di tutta Europa.

Fu così che la UEFA e la FIFA decisero di dare a queste squadre la possibilità di giocare e dimostrare il proprio valore all’interno di una stessa competizione. Qualcosa del genere già esisteva, la Coppa Mintropa o “Coppa dell’Europa Centrale”, una competizione tra le migliori squadre dell’Europa Centrale e del Sud. Questo torneo venne allargato alle 16 migliori squadre presenti sul territorio europeo. Il nome della competizione fu “Coppa dei Campioni” in maniera celebrativa nei confronti di tutte le altre micro – competizioni tra Paesi limitrofi.

La sfida finale si sarebbe dovuta portare a termine allo Stadio Parco dei Principi di Parigi, la “casa” del Paris Saint – Germain.

Come funzionava la prima edizione di questo torneo

La Champions League delle origini era molto diversa da quella odierna. Innanzitutto, il numero delle squadre era molto ridotto. Al giorno d’oggi ci sono 32 squadre che giocano per conquistare la coppa più ambita d’Europa e molte altre partecipano alle fasi preliminari per accedere, quanto meno, alla fase a gironi. 70 anni fa, La Champions League contava solo 16 squadre partecipanti.

I club erano uno per ogni nazione più forte a livello calcistico in Europa. I Paesi partecipanti erano: Spagna, Francia, Italia, Scozia, Jugoslavia, Ungheria, Norvegia, Austria, Germania Est, Danimarca, Portogallo, Polonia, Olanda, Germania Ovest, Belgio e Svizzera. Alcune squadre sono famose ancora oggi, altre, invece, sono passate nel dimenticatoio del mondo calcistico. Una di queste, per esempio, è il Reims, attualmente militante in Ligue 1 ma, di certo, non da top classifica.

La finale di Parigi

Chi se lo sarebbe aspettato che, in terra francese, sarebbe arrivata proprio una squadra francese? Non vi erano fasi a gironi, solo e soltanto ottavi di finale, quarti, semifinale e finale di Champions League. Dopo aver dominato le prove contro Danimarca, Ungheria e Scozia, il Reims arrivò in finale come una delle favorite per la vittoria finale. Le squadre contro le quali aveva giocato la campionessa francese in carica non erano, di certo, le più pericolose.

Molto più ardua la scalata di un’altra squadra destinata a diventare una delle più importanti ed influenti d’Europa. Il Real Madrid, infatti, era riuscita a vincere le squadre svizzere, jugoslave e la forte Milan in semifinale. La finale di Parigi risultò essere una delle partite più emozionanti dell’anno. Il Reims si portò in vantaggio già al 6° minuto doppiando il risultato al 10°. La controffensiva spagnola arrivò al 14° minuto ed al 30°. Ancora un goal francese al 60° sembra terminare la partita. Un goal del Real Madrid al 67° ed uno al 79° portano a Madrid il primo magico sigillo di questa competizione.