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Teatro Ascoli 2019: si è registrato un grande successo, in termini di pubblico e di spettacolo, al Teatro “Ventidio Basso” di Ascoli Piceno, per l’Anteprima giovani dell’opera lirica “Turandot” di Giacomo Puccini, proposta nella versione originale incompiuta, con la regia di Pier Luigi Pizzi (rinomato esperto nel campo della lirica). Si è trattato di una riproposizione della “Turandot”, che lo stesso Pizzi creò per lo “Sferisterio” di Macerata, nel 2006.

Teatro Ascoli 2019: grande successo, al Ventidio, per la “Turandot” di Puccini

L’opera pucciniana “Turandot”, ultimo capolavoro incompiuto del compositore toscano Puccini, è stata un vero e proprio caleidoscopio di colori: a partire dalla maestosa scenografia (colorata di un rosso fiammante), fino ad arrivare ai costumi variopinti dei vari interpreti. La storia, che si svolge a Pechino, narra la fiabesca vicenda della “Principessa di Ghiaccio” Turandot e del “Principe Ignoto” Calaf. Si tratta di un dramma lirico in tre atti e cinque quadri, composto nel 1924 da Giacomo Puccini e completato da Franco Alfano (tra il 1925 e il 1926). Tutta la scenografia è incentrata sul Palazzo Imperiale cinese, introdotto da una larga scalinata.

L’opera lirica, proposta senza intervalli, è stata seguita con attenzione dagli studenti e dai loro insegnanti (provenienti da diverse scuole di Ascoli Piceno, di San Benedetto del Tronto e del vicino Abruzzo). Ottima è stata la regia di Pier Luigi Pizzi (che, per l’occasione, ha curato anche la scenografia, i costumi e le luci).

Al termine della rappresentazione, ci sono stati grandi applausi e ovazioni, da parte del copioso pubblico presente (l’Anteprima riservata agli studenti ha fatto registrare il “tutto esaurito”). Molto apprezzata è stata la performance offerta dalla bravissima Maria Laura Iacobellis, giovane soprano che ha interpretato il personaggio della serva Liù. Formidabile, poi, è stato l’esperto Andrea Concetti, celebre basso di Grottammare: il suo era un ruolo secondario (quello di Timur, padre di Calaf), ma è stato in grado di interpretarlo al meglio, con una vocalità espressiva. Il tenore ascolano Cesare Catani, tornato a cantare per l’opera lirica (dopo dieci anni riservati solo alla concertistica), ha vestito i panni dell’Imperatore cinese Altoum: interpretazione carismatica e voce pastosa, che ha incantato gli spettatori.

Il tenore Francesco Pio Galasso è stato un bravo Calaf, ma non in gran forma vocalmente: per cui, il suo “Nessun Dorma” non è risultato paragonabile a quello di alcuni “Maestri”, come Pavarotti e Del Monaco. Brava anche Tiziana Caruso, la quale ha dimostrato di avere una voce adatta al ruolo di Turandot, che ha svolto con affidabilità ed esperienza. Sono state acclamate come delle “star”, le convincenti maschere Ping (Paolo Ingrasciotta), Pang (Ugo Tarquini) e Pong (Vassily Solodkyy), tutti immersi nei loro costumi giallo vivo e dotati di voci squillanti.

A livello musicale, c’è stata la buona prova offerta dall’Orchestra Filarmonica Marchigiana, diretta con personalità dal Maestro Pietro Rizzo. Infine, è stato encomiabile il Coro Ventidio Basso (diretto dal Maestro Giovanni Farina), un’eccellenza della città di Ascoli: il gruppo, ben collaudato, presenta vocalità dotate di sicurezza e potenza.

Le prossime opere in programma, messe in scena dalla “Fondazione Rete Lirica delle Marche”, saranno la “Carmen” di Bizet (sabato 1° febbraio 2020, l’Anteprima giovani si svolgerà giovedì 30 gennaio) e “L’italiana in Algeri” di Rossini (sabato 28 marzo 2020, l’Anteprima giovani si svolgerà giovedì 26 marzo).

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