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Post sisma, a tre anni dal disastroso evento tornano nelle Marche 51 opere d’arte, restaurate a cura di Anci Marche e Pio Sodalizio dei Piceni, con il supporto scientifico della Soprintendenza Archeologica, delle Belle Arti e del Paesaggio delle Marche e con il contributo della Regione Marche, destinato agli eventi espositivi e alla promozione e valorizzazione del territorio e del suo patrimonio culturale.

Queste opere sono confluite in una mostra – “ma sarebbe meglio chiamarla esposizione”, spiega Pierluigi Moriconi, curatore della mostra insieme al Prof. Stefano Papetti – itinerante, dal titolo Rinascimento marchigiano, che inizierà il suo percorso facendo tappa ad Ascoli Piceno.

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Post sisma, il recupero delle opere

In collaborazione con la Soprintendenza Archeologica, delle Belle Arti e del Paesaggio delle Marche, l’Anci Marche e il Pio Sodalizio dei Piceni, nel 2017, hanno avviato un lavoro di restauro di un nucleo di 51 opere marchigiane danneggiate dallo sciame sismico. Le varie statue e dipinti sono di proprietà di 17 differenti enti pubblici ed ecclesiastici delle province di Ascoli Piceno, Fermo e Macerata.

Gli interventi di restauro sono stati eseguiti da tutti restauratori marchigiani, in collaborazione con l’Università di Camerino e l’Università di Urbino e la direzione della Soprintendenza. Le azioni di recupero non hanno solo posto rimedio ai danni subiti, ma hanno anche permesso di effettuare nuove attribuzioni e di acquisire rinnovate conoscenze relative alla tecnica pittorica ed ai materiali impiegati.

“Il Ministero si è anche adoperato per attivare 8 depositi tra Macerata, Ascoli, Arquata, Ancona e Camerino che, ad eccezione della Mole Vanvitelliana di Ancona, vengono gestiti in collaborazione con le curie locali e, tra qualche tempo, saranno visitabili” ha spiegato Moriconi, della Soprintendenza: purtroppo, molte delle opere non rientreranno nelle chiese che le ospitavano perché crollate del tutto, sorte che è toccata, ad esempio, alla famosa Sindone di Borgo di Arquata o al Cristo ligneo, attualmente esposti presso il Duomo di Ascoli. L’idea è, dunque, quella di attrezzare definitivamente questi depositi e di aprirli al pubblico, per far sì che la memoria di questo immenso patrimonio non vada perduta.

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Rinascimento marchigiano, la mostra

La mostra Rinascimento marchigiano. Opere d’arte restaurate dai luoghi del sisma, a cura di Stefano Papetti e di Pierluigi Moriconi, verrà inaugurata presso il Forte Malatesta alle ore 11 del 24 novembre 2019 e sarà visitabile fino al 2 febbraio 2020.

L’esposizione, dopo Ascoli, approderà a Roma, al Pio Sodalizio dei Piceni, dal 18 febbraio al 5 luglio 2020, per concludere il suo percorso a Senigallia, dal 23 luglio al 3 novembre, in piena stagione turistica, per favorire la conoscenza dell’operazione al grande pubblico.

Ad essere esposta è una significativa selezione di 37 opere, realizzate tra Quattrocento e primo Novecento, che affianca capolavori di maestri conclamati a dipinti o statue di artisti locali minori. “Nelle sale sono esposti pezzi d’arte di grande pregio, ma abbiamo voluto privilegiare, più che l’aspetto strettamente artistico ed estetico, il valore devozionale e soprattutto identitario di queste opere per le comunità da cui provengono, tanto che abbiamo deciso di non istituire un comitato scientifico per la realizzazione dell’esposizione”, ha spiegato il Prof. Papetti.

Accanto a crocifissi lignei e pietà di ambito tedesco, non mancano nomi importanti come Jacobello del Fiore, con la serie scene della vita di Santa Lucia dal Palazzo dei Priori di Fermo, Vittore Crivelli, con la splendida Madonna orante di Sarnano, o Cola dell’Amatrice.

La mostra sarà aperta al pubblico dalle 10 alle 13 il martedì e il giovedì, mentre il mercoledì e il venerdì dalle 15 alle 18; sabato, domenica, festivi e prefestivi, invece, rispetterà l’orario 10/13 e 15/18. Resterà chiusa il 25 dicembre.

Il biglietto d’ingresso costa 6 euro, ridotto 4 euro.

Per informazioni, è possibile consultare il sito di Ascolimusei, contattare i numeri 0736/298213333/3276129 oppure scrivere all’indirizzo info@ascolimusei.it.

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