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Nel Regno Unito tutti sanno cosa sia il Boxing Day; si tratta di una tradizione antica, da cui è derivata l’usanza di comprendere il giorno di Santo Stefano all’interno dei calendari sportivi. Il giorno dopo Natale quindi si tengono le normali partite di campionato, il periodo di festa però permette a molti di godersi la partita direttamente allo Stadio. In effetti il medesimo giorno sono attivi anche gli altri campionati, come ad esempio quello di Rugby. Su l’insider ci spiegano al meglio cos’è il Boxing Day e perché per gli inglesi è così importante.

Una giornata di festa
Il concetto di Boxing Day deriva dall’abitudine consolidata di offrire dei doni a chi ha meno, a coloro che non possono avere tutto ciò che desiderano. Anticamente erano i nobili e i possidenti terrieri a fare doni ai propri dipendenti e al personale di servizio; si trattava di scatole, ecco perché il giorno si chiama Boxing Day, al cui interno era possibile trovare abiti dismessi, i resti del lauto pranzo di Natale e magari anche del denaro. Con il passare del tempo nel Boxing Day ha cambiato stile, se così possiamo dire; in questo giorno le grandi aziende porgevano pacchi dono ai propri dipendenti, un po’ come si usa fare anche in Italia. Si sono poi mosse anche istituzioni di vario genere, che invece di fare dei doni personali, rivolti a un singolo soggetto, hanno deciso di fare dei regali più impersonali, ma offerti alla popolazione. Ecco perché la Premier League gioca anche a Santo Stefano, lo stesso fa il campionato di Rugby, ma anche altri sport propongono match per il giorno dopo Natale.

Le partite durante le feste
In Italia solo due volte nel corso del Campionato di Serie A il 26 dicembre è stato compreso nel campionato. La prima volta è avvenuta nel 1971, con le 8 partite di campionato in programma; la seconda volta si è verificata lo scorso anno, con un buon numero di partite calendarizzate per il 26 dicembre. Di fatto in Italia si tende a lasciare che i giocatori per le feste stiano con le famiglie. Non è così però nel Regno Unito, anzi, un tempo si giocava anche a Natale, ma gli atleti si sono poi lamentati e oggi è solo Santo Stefano la giornata delle feste che fa parte del campionato.

Cosa avviene per il Boxing Day
Proprio come in Italia, anche nel Regno Unito gli appassionati di calcio sono la maggioranza; tutti sono in attesa sin dall’estate del calendario della Premier League, per capire se a Santo Stefano dovranno fare vari chilometri per vedere la squadra del cuore in trasferta, o se invece giocherà in casa. In pratica anche chi va allo stadio solo una volta all’anno sceglie proprio il Boxing Day per farlo. Anche perché si tratta di partite sempre molto agguerrite; da quando c’è la Premier League solo 2 squadre si sono salvate dalla retrocessione, arrivando ultime in campionato per il giorno di Santo Stefano. Stiamo parlando del WBA di Bobby Robson e del Sunderland Di Gus Poyet. Per tutte le altre squadre che hanno perso questa partita e gravitando in fondo alla classifica, si tratta di una condanna alla retrocessione.

Quanta strada si fa per il Boxing Day
Visto che si tratta di una giornata un po’ particolare, esistono numerosi elenchi di chi ha fatto cosa durante il Boxing Day. Ad esempio esiste una classifica per la squadra che ha percorso più chilometri, tra andata e ritorno, per una partita in trasferta il 26 dicembre. In vetta c’è il Chelsea, che nel 1963 percorse 800 km per giocare contro il Blackpool; la squadra è tallonata dal West Ham, che nel 2016 fece circa 740 chilometri per giocare contro lo Swansea in trasferta.

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