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Cna Ascoli, sono stati raccolti dati sull’economia del Piceno relativi al 2019: non si arresta l’emorragia di piccole e micro imprese, soprattutto individuali, del settore artigiano e commerciale ma crescono le attività di riparazione e, grazie a queste ultime, la provincia ascolana si pone ai primi posti regionali e nazionali per riciclo ed economia circolare che non spreca e rifugge la cultura dell’usa e getta, sia a livello di imprese sia a livello di nuclei familiari.

La dinamica delle imprese attive nel corso del 2019 vede la provincia di Ascoli perdere 313 imprese attive con perdite concentrate soprattutto nel commercio, nelle costruzioni, nelle manifatture e in agricoltura.

Crescono però di numero alcune attività di servizio: attività immobiliari e attività professionali scientifiche e tecniche, come anche attività di noleggio agenzie di viaggio servizi di supporto alle imprese.

Nella provincia la diminuzione di imprese si concentra in termini assoluti tra le imprese individuali. Crescono di numero, invece, le imprese costituite in società di capitali e le altre forme giuridiche.

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Cna Ascoli, le perdite nel 2019

Secondo l’analisi che il Centro studi della Cna delle Marche ha sviluppato per la Cna Picena, il 2019 si è chiuso, per le imprese artigiane e commerciali del Pieno, con un segno negativo. Nel corso dell’anno appena chiuso, infatti, il Piceno ha perso oltre 300 imprese per un valore percentuale di 1,5 punti.

Al commercio e alle costruzioni, purtroppo, i valori più negativi: i due comparti, insieme, hanno lasciato sul campo, nel 2019, oltre 200 imprese. Le imprese manifatturiere calano soprattutto nel sistema moda e nelle produzioni di legno e di mobili. Calano anche in alcuni settori della meccanica.

“Il dato di un ulteriore decremento del patrimonio imprenditoriale del Piceno va di pari passo con il mancato compimento sia di un reale abbattimento del costo del lavoro che della pressione fiscale sulle attività. Fattori di ordine generale che sul nostro territorio continuano ad avere un impatto ancora più grave a causa dei tempi che si allungano sempre di più per la ricostruzione e a causa di gap infrastrutturali che, vedi caso viabilità e disastro A14, ci allontanano invece di avvicinarci alla ripresa”, commenta Francesco Balloni, direttore della Cna di Ascoli.

 

Cna Ascoli, i dati sul settore riparazioni

Fra i dati elaborati dalla Cna Picena, oltre alla conferma di una continua crescita di attività ad elevato valore aggiunto, tecnologico e di innovazione, anche un altro dato che, per famiglie e imprese, ha un valore importante sia sul Pil che su un cambiamento di usi e abitudini.

Nel 2019, infatti, si conferma e consolida la crescita del settore dei servizi a imprese e famiglie, intese anche come riparazione e manutenzione di macchinari aziendali e anche familiari.

“Un dato obbligato dalla mancanza di nuovo potere d’acquisto. Ma un segnale anche di affermazione di una cultura del riciclo e di un’economia circolare che invece di sprecare riutilizza. E questo è un segnale positivo se non contrasta con innovazione di produzione ed efficientamento sia civile che industriale, appunto a causa del rallentamento di macchine più moderne”, prosegue Balloni.

Sta di fatto, rileva sempre la Cna di Ascoli, che questi dati, consolidati nel 2019, fanno del Piceno una delle province marchigiane con la minore percentuale di sprechi e di usa e getta.

Un dato che, confrontato poi con quello nazionale, pone la nostra provincia su un livello di buone prassi, riguardo questa circolarità dell’economia, percentualmente superiore di circa due punti rispetto al resto dell’Italia.

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